«I soldi di Mosca? Contro la linea Berlinguer»
«I soldi di Mosca? Contro la linea Berlinguer» D'AVEMA; FINANZIAMENTO DA RIVEDERE «I soldi di Mosca? Contro la linea Berlinguer» ROMA. «Dopo 1*81 i finanziamenti erano concessi a delle persone con lo scopo di combattere la linea di Berlinguer». L'ha detto ieri sera Massimo D'Alema durante la presentazione del libro «Il finanziamento1 della politica», scritto da Enrico Melchionda per gli Editori Riuniti, cui hanno partecipato anche Sylos Labini ed Ezio Mauro. Alla domanda di un giornalista sui soldi di Mosca al pei, il segretario dei Ds non si scompone e ricorda che la magistratura aveva aperto un'indagine sui finanziamenti della Cia alla de e del pcus al pei. «La magistratura - ha osservato - ha potuto vedere tutti i documenti, ha potuto reperire l'intera documentazione andando a Mosca, questo perché, diciamo, il "soggetto straniero" è deceduto. Sulla base dei documenti letti la magistratura decise di prosciogliere i funzionari del pei coinvolti, perché fino all'81 non era reato il finanziamento». Ma «l'attuale legge - ha concluso D'Alema - non ho dubbi che sia inefficace. Nasce da un compromesso, ha messo una pezza, ma ha tra i difetti il carattere anonimo della contribuzione. Ci vuole, in realtà, una riforma per cui chi vuole finanziare un partito lo possa fare, perché questo crea un elemento di motivazione in più». Il leader della Quercia ha fornito anche alcuni dati: i funzionari di partito sono in tutta Italia 600 e «nel mitico Bottegone, compresi i pensionati, i tecnici, ecc. ci sono 129 persone, per un costo di sette miliardi. Manteniamo un minimo di funzionamento e, come vedete, non ci sono questi immensi apparati; un senatore americano dispone dello stesso apparato che abbiamo a Botteghe Oscure». [Ansa]
Persone citate: Berlinguer, D'alema, Enrico Melchionda, Ezio Mauro, Sylos Labini
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