Casini ai moderati «Uniti per la scuola»

Casini ai moderati «Uniti per la scuola» Casini ai moderati «Uniti per la scuola» IL LEADER DEL CCD LM ISTRUZIONE e l'a*r borto. Due problemi che potrebbero anche incrinare il fronte di centro. Ieri Pierferdinando Casini ha lanciato l'idea di un tavolo comune dei partiti cattolici per la parità economica tra le scuole pubbliche e istituti privati. E subito, come d'altra parte era prevedibile, il segretario del Ccd si è beccato gli applausi di Forza Italia e l'indifferenza - per non dir peggio - dei popolari e degli altri cattolici ulivisti. «Una buona idea - ha detto Enrico La Loggia - che potrebbe servirci anche per ottenere una revisione della legge sull'aborto». Ma Pierre Camiti, leader dei cristiano-sociali, gli ha mandato a dire che i «problemi drammatici sono altri». E Dario Franceschini, il vice di Marini al ppi, ha immediatamente ricordato che alla parità ci ha già pensato un disegno di legge presentato dal governo: «E se lui o qualcun altro nel Polo vogliono venire a darci una mano, non hanno che da farsi avanti...». Onorevole Casini, se voleva rimescolare le carte al centro, i risultati non sono un granché. O no? «Guardi che io non voglio né primogeniture né altro. Non ci penso nemmeno a ricompattare il centro, dicevo solo che, sulla scuola, sarebbe ora di mettere da parte le strumentalizzazioni di parte e di venire ai fatti. La conferenza episcopale ha lanciato un appello chiaro, ed è arrivato il momento che i cattolici si mettano finalmente al lavoro. Tutti, noi che stiamo all'op¬ posizione e loro che stanno al governo». Dentro l'Ulivo c'è chi ha detto che, se i popolari insistono sul finanziamento della scuola privata, nel governo si aprirà una «frattura grave». Ha letto le dichiarazioni di Giorgio La Malfa? Che cosa risponde? «Che la sua è una visione vecchia di vent'anni. La divisione tra laici e cattolici ha un senso se si parla di aborto, ma quando si parla di scuola è assurda: la competizione migliora la qualità. E questo fa comodo a tutti, far finta di non capirlo è segno di una concezione antidiluviana della politica. Qui non si tratta di scegliere tra il laico e il cattolico, si tratta di scegliere tra una scuola nuova e una scuola dal modello vecchio e statalista, come quella che tanto piace al ministro Berlinguer». E lo scoglio della Costituzione, che parla di scuole private «senza oneri» per lo Stato? «E' uno scoglio apparente. E' sufficiente che lo Stato dia un buono-scuola alle famiglie, lasciando loro la libertà di spenderlo come preferiscono». I popolari dicono che la parità scolastica è uno degli obiettivi del governo. Non è una contraddizione il fatto che un appello come il suo parta dall'opposizione? «Guardi, non mi scandalizza affatto che i cattolici siano divisi sui due fronti: l'unità politica è finita per sempre. Appartiene a un passato in cui c'erano il muro di Berlino e il sistema proporzionale. Sono altre le cose che mi scandalizzano: ad esempio la sussidiarietà: il fatto che troppo spesso i popolari votino "comunque" dalla parte del pds. Anche quando non dovrebbero farlo». E il progetto di D'Antoni? La sua «cosa bianca» per riportare tutti dalla stessa parte? «Un'assurdità che sta fuori dal mondo. E comunque è molto grave che un sindacato venga usato come laboratorio politico». [g. tib.] «La grande Cisl di D'Antoni? E' grave trasformare un sindacato in una specie di laboratorio politico» Il leader del Ccd Pierferdinando Casini

Persone citate: Berlinguer, Casini, D'antoni, Dario Franceschini, Enrico La Loggia, Giorgio La Malfa, Pierferdinando Casini

Luoghi citati: Berlino