Quando il massacro corre su Internet

Quando il massacro corre su Internet IL PALAZZO Quando il massacro corre su Internet E' già un pezzetto d'America e un brandello di futuro nella disavventura elettorale dell'aspirante sindaco di Savona, la professoressa leghista Graziella Arazzi, identificata a tradimento, a una settimana dal voto, come la Graziella porno-esibizionista presente con una settantina di foto hard (e anche citazioni di Shakespeare, per la verità) in un sito di Internet. Troppi, infatti, e troppo intensi gli elementi di novità che s'intrecciano e fanno cortocircuito rendendo la vicenda -peraltro ancora non del tutto chiarita - un caso esemplare di dirty politics (politica sporca) all'italiana, comunque ferocemente adeguata ai tempi. C'è innanzitutto l'elemento tecnologico dell'agguato: Internet, con le sue caratteristiche di velocità, economicità, immediatezza e garanzia di anonimato. Uno strumento che ormai fa notizia di per sé si integra perfettamente con gli altri media (come dimostra questo stesso articolo). C'è poi, sempre appartenente alla sfera della modernità, quel tipico miscuglio tra pubblico e privato - tra politica e sesso - che conferma la fine dei vecchi confini tra generi un tempo separatissimi, e nel caso specifico costringe i cittadini a porsi l'interrogativo se sia ragionevole e conveniente affidare l'amministrazione della propria città a un soggetto che ama farsi rimirare in pose sconce. Senonché, quelle foto (fatte rapidamente sparire dalla rete) sono quasi sicuramente un fotomontaggio ottenuto con la tecnologia del morphing. E quindi - ecco il terzo elemento di novità - costituiscono l'evoluzione di quell'abbondante quantità di falsi che graziosamente accompagna la lotta politica nel nostro Paese fin dai tempi in cui, con forbici e colla, sulle ginocchia del povero Pecchioli venne fatta accomodare una ballerina discinta; o da quando, sempre con sistemi di falsificazione artigianale, si contrastò la candidatura di Leone al Quirinale diI stribuendo ai grandi elettori I una foto di donna Vittoria «in posa equivoca», come si diceva allora. Che la vittima di oggi, la professoressa Arazzi, oltre ad aver pubblicato proprio su Internet brani di suoi racconti anche un po' osé, abbia al suo attivo studi di epistemologia, può suonare senz'altro beffardo. Ma non è questo il punto. Quel che forse vale la pena di sottolineare nella vicenda elettorale savonese è l'evidente perfezionamento di quel genere di attacco personale privo di motivazioni politiche che sempre la politologia americana definisce ckaracter assassinatimi (letteralmente, assassinio del personaggio). Siti porno, quindi, e falsi a volontà, lettere anonime mirate, rivelazioni ^h**-oscura provenienza, imboscate ai familiari e addirittura spot elettorali alla rovescia. E toccherà farci l'abitudine - se non ci si sta già inconsapevolmente abituando ai prodotti di questa sempre più laboriosa, dinamica e flessibile fabbrica del discredito. Vedi, perciò, per restare agli ultimi mesi, il professionalissimo Blob che il comitato Rutelli ha proiettato al Palasport su Teodoro Buontempo. Vedi il sintomatico scambio di battute sui dossier (da cestinare o meno) tra Curzi e Di Pietro durante la campagna del Mugello. Vedi, nella tornata di questi giorni, le scenette «satiriche» che ridicolizzano il marito della sindachessa di Verona o, peggio, le voci calunniose di consumo di cocaina messe in giro sul conto di un candidato in Sardegna. Sembra una deriva inesorabile. Tanto più quanto le idee politiche, appunto, non ci sono più o non contano più nulla. Filippo Ceccarelli Bili |

Persone citate: Curzi, Di Pietro, Filippo Ceccarelli Bili, Graziella Arazzi, Pecchioli, Rutelli, Shakespeare, Teodoro Buontempo

Luoghi citati: America, Sardegna, Savona, Verona