Roberto: «Era tutto combinato » di Fulvia Caprara

Roberto: «Era tutto combinato » Roberto: «Era tutto combinato » FELICITA' E SBERLEFFI «Sapevo di vincere: Vaveva previsto Moretti» CANNES intrattenibile la gioia di Roberto Benigni, vincitore del Gran Premio in un tripudio di applausi, baci, commozione. Piombato solo ieri pomeriggio sulla Croisette e ancora inconsapevole del riconoscimento che lo attendeva, l'attore ha lanciato subito lo slogan del momento: «Certo, se mi danno il premio, vuol dire che questo è proprio l'anno del buffone: dopo il Nobel a Fo, danno qualcosa anche a me, non so se è la Palma d'oro, ma anche se è il basilico di piombo va bene lo stesso, io me lo metto lì e sono contento... E poi i riconoscimenti sono importanti, ma non tanto per i comici che anzi, magari gli fa pure male, perché loro hanno bisogno di faticare per far ridere e non si possono mai lasciare andare». Al fianco dell'attore, in nero castigato, nel look che lei stessa definisce «da suorina» e che alla fine è sempre quello con cui si trova più a suo agio, c'è la moglie e attrice de «La vita è bella» Nicoletta Braschi. Sulla scalinata del Palais esibisce un mazzolino di rose rosse, poi dietro Roberto che trascina tutti nella valanga della sua allegria, lei esprime la felicità solo con gli occhi. «Ringrazio Nicoletta Braschi - dice l'attore - che amo molto, perché lei con il suo amore mi ha portato dalla terra al cielo». Una parola per tutti, uno scherzo per chiunque, il toscanaccio non risparmia nessuno, anche adesso che ha gli occhi lucidi dalla soddisfazione. «E' vero che le ha telefonato Prodi?» Risposta: «No, sono io che l'ho chiamato per fargli gli auguri». E a Nanni Moretti che cosa manda a dire? «Mi manca tanto e lo ringrazio molto perché lui aveva previsto che avrei avuto questo premio, mi dispiace solo che stasera non sia qui pure lui, d'altra parte ormai qui in Francia siamo diventati una coppia che va fortissimo, so che il suo film è appena uscito e sta avendo un gran successo». E al vincitore della Palma d'oro Theo Angelopoulos, che cosa dice Benignacelo? «Se la meritava proprio, sono contento, abbiamo fatto già delle interviste insieme, lui parla di Fidia e dei suoi artisti greci, io di Michelangelo, di Machiavelli, una bellezza...». Insomma, è contento di aver avuto quel «dattero d'oro» di cui aveva parlato quando è venuto a presentare il film, una settimana fa? «Eccome, i datteri fanno molto bene, danno un sacco di energia e giovano pure alla pelle». Ma non la imbarazza baciare e abbracciare sempre tutti quanti? «No, a me baciare mi viene proprio spontaneo, il premio l'ho sentito come un atto d'amore e mi sarebbe sembrato sgraziato non rispondere con un gesto d'affetto che mi veniva direttamente dal cuore». L'accoglienza trionfale ottenuta dal film era sembrata a Roberto Benigni un regalo già molto grande: «Dopo la presentazione al Festival - racconta - sono tornato sul set a girare "Asterix e Obelix" e tutti mi facevano i complimenti per come era andata qui a Cannes, ero già talmente contento di quello che non pensavo proprio che ci sarebbe stato dell'altro. Quando mi hanno richiamato, senza spiegarmi per quale motivo, mi è sembrato come se mi dicessero: "Guarda, ci siamo dimenticati di darti una cosa!"». Gioca, Benigni, generoso come sempre, con i fotografi a cui ha offerto un incredibile show da marionetta, con i giornalisti che lo subissano di domande: «Volete proprio sapere come sono andate le cose? Naturalmente ci siamo messi d'accordo con la giuria, abbiamo pagato quello che dovevamo, poi io ho parlato con Martino, sì Scorsese, e gli ho detto il posto dove lasciavamo il malloppo, lì in bagno, lui mi ha solo chiesto di non far sapere qual era la cifra esatta...». Da ieri pomeriggio le voci sulla premiazione de «La vita è bella» si rincorrevano sempre più insistenti, soprattutto nel gruppo degli italiani accreditati al Festival: Benigni arriva o non arriva? E' partito da Roma oppure da un altro posto? Con l'aereo privato o con un volo di linea? Di ora in ora la ricerca del toscanaccio diventava febbrile, perfino l'amico Vincenzo Mollica, il giornalista del Tgl che Benigni ama coinvolgere nelle sue acrobazie-epurante le interviste, fino all'ora di pranzò non sapeva se l'attore era in partenza oppure no. Intorno alle 15, mentre sulla Croisette le folle di turisti appassionati di star si andavano sistemando ai bordi della strada che porta alla scalinata del Palais, arriva la prima notizia, non ancora ufficiale: «Sì. Benigni sta tornando in Francia, lo attende una stanza all'Hotel Majestic». Il resto è cronaca di un'attesa piena di emozione: l'attore ha giusto il tempo d'infilarsi lo smoking e di raggiungere il teatro Lumière insieme con la moglie, con Rita e Vittorio Cecchi Gori, con gli uomini della Miramax. Dopo, sul palcoscenico, lo spettacolo è pirotecnico: prima la gag in cui l'attore ha finto di non aver capito che il premio ricevuto non era la Palma d'oro, poi il mare dei ringraziamenti: «Se per una volta un comico può essere preso sul serio, vorrei dire che dedico questo premio a tutte le persone che credono nella libertà, nell'amore, nella vita , nella leggerezza». Fulvia Caprara

Luoghi citati: Cannes, Francia, Roma