Cannes è bella per Benigni

Cannes è bella per Benigni Il regista-attore trionfa negli applausi, travolge Isabelle Huppert e bacia tutt Cannes è bella per Benigni Palma d'oro ad Angelopoulos e Gran Premio per Vitaliano CANNES DAL NOSTRO INVIATO Il maestro greco Theo Angelopoulos è il vincitore della Palma d'oro del cinquantunesimo Festival, ma anche se nella classifica dei premi è arrivato secondo, è Roberto Benigni, ancora una volta, il trionfatore della cerimonia di premiazione. A lui è andato l'applauso più lungo e commosso, con la platea tutta in piedi che non la smetteva di ritmare i battimani, a lui sono andati gli sguardi divertiti e affettuosi dei membri della giuria, letteralmente travolti dal suo entusiasmo, a lui sono andati i sorrisi dell'algida Huppert per una volta strappata alla sua perfezione professionale. Per non parlare poi, del presidente della giuria Martin Scorsese che ha visto prima Benigni steso per terra ai suoi piedi, poi ne ha seguito le peripezie sul palcoscenico e infine, davanti alla commozione del pubblico, si è commosso anche lui fin quasi alle lacrime. Era inevitabile che, dopo un simile spettacolo la scena di Theo Angelopoulos, anche lui molto emozionato che riceveva la Palma d'oro dalle mani della splendida Gong Li tutta in rosso, avesse minor impatto sul pubblico. Il successo italiano, suggellato anche da altre due presenze tra i vincitori, quella di Vittorio Storaro a cui è andato il gran premio per la tecnica per il modo con cui ha diretto la fotografia del film di Saura «Tango» e quella di Tonino Guerra, sceneggiatore con Angelopoulos di «L'eternità e un giorno», è stato messo in rilievo dall'attore Jean Reno, protagonista del film di chiusura «Godzilla» e compagno di Gong Li nella consegna della Palma: «Sono contento di aver ritrovato qui stasera, con Benigni, il grande cinema italiano. Grazie Roberto». La serata, densa e stringata, officiata da una Huppert in sontuoso abito color crema tempestato di piccole pietre dure, ha avuto vari momenti divertenti. L'attrice Elodie Bouchez, premiata con Natacha Regnier per il film di Zonca «La vie revée des anges», continuava a sospirare e a emettere singulti di gioia sotto lo sguardo vagamente preoccupato dell'attrice Janet Leigh che ha consegnato il riconoscimento insieme con Robert Duvall. Lo stupendo Peter Mullan attore del film di Ken Loach «My name is Joe», si è presentato alla ceri¬ monia in perfetta tenuta scozzese, con giacca bianca e gonnellino, guadagnando un divertito sguardo di sottecchi del presidente della giuria. Il regista John Boorman, premiato per «The general», ha ricordato la causa irlandese: «Questa settimana in Irlanda si è votato e la pace ha vinto, quindi questo premio è dedicato al popolo irlandese». L'attore Tim Roth, invitato per consegnare il riconoscimento a Boorman, ha fatto ridere tutti perché non ricordava nulla di quello che doveva dire e appariva evidentemente a disagio in smoking; il regista di «Festen» Thomas Vinterberg, vincitore con Claude Miller del premio della giuria, ha incantato il pubblico femminile con il suo fascino atletico accresciuto dalla gioia per il premio, mentre Todd Haynes, che per «Velvet goldmine» ha ricevuto il premio per il miglior contributo artistico, ha chiuso il suo discorsetto con il ringraziamento a Oscar Wilde. Nella notte di stelle, abbracci, flash, telecamere, cene sontuose, papillon disfatti, spiccano la bellezza di EmmanueUe Béart tutta in nero con collane di brillanti, di Angela Molina nera come l'ala del vampiro, delle giurate Sigourney Weaver avvolta in un audace gioco di trasparenze, di Chiara Mastroianni, bellissima con i capelli sciolti sulle spalle, di Winona Ryder che sorride dolce come una bambina. Il premio ad Angelopoulos e all'attore scozzese sono stati attribuiti all'unanimità. Ite.] | Il greco accolto | con molta freddezza Un «risarcimento» per gli anni passati Peter Mullan, miglior attore per «My Name is Joe» stringe la mano a Angelopoulos, vincitore della Palma d'oro A destra: Benigni bacia le scarpe di Scorsese

Luoghi citati: Cannes, Irlanda