Dieci minuti «segreti» tra il Papa e Prodi
Dieci minuti «segreti» tra il Papa e Prodi Unica indiscrezione trapelata è sulla prossima ostensione della Sindone per il Giubileo Dieci minuti «segreti» tra il Papa e Prodi Silenzio sui temi spinosi che dividono Chiesa e governo TORINO. Puntualissimo, alle 16, il presidente del Consiglio Romano Prodi con la moglie Flavia arriva in via Arcivescovado, sede della «Curia metropolitana» torinese, la casa dove abita il cardinale Giovanni Saldarmi che ieri ospitava Papa Giovanni Paolo II. Sirene ululanti, gran servizio d'ordine. Tutto perfetto e senza inutili sbavature, salvo qualche protesta di cittadini che hanno trovato la strada di casa chiusa al traffico. Un Prodi sorridente che 50 minuti dopo è uscito per recarsi, sempre in auto, in Duomo a «sfilare» davanti alla Sindone e ad assistere alla cerimonia religiosa, celebrata dal cardinale Giovanni Saldarmi e conclusa da un'omelia del Pontefice. Sull'incontro tra Prodi e Wojtyla è trapelato pochissimo. «E' stato molto affettuoso e cordiale», si è limitato a dire il portavoce della presidenza del Consiglio. «C'è niente da raccontare, si tratta di un colloquio privato durato non più di 10 minuti», ha ribadito il portavoce del Papa, Navarro Valls. Grande riserbo, quindi. Anche se fonti ufficiose di Palazzo Chigi hanno sottolineato che il presidente attribuiva un «forte significato» all'incontro. Perché fra i problemi sui quali il Vaticano ed i vescovi della Conferenza episcopale sono intervenuti recentemente ve ne sono di grande rilevanza: dalla disoccupazione alla parità scolastica tra laici e cattolici; dalla revisione della legge «194» sull'interruzione volontaria della gravidanza a temi più politici quali l'ingresso in Europa e il federalismo. Ma alle domande dei cronisti, all'uscita dal Duomo, il primo ministro ha allargato le braccia e, quasi chiudendo gli occhi, ha sussurato: «Sapete benissimo che non posso ripondere». Secondo fonti vaticane che, come detto, non hanno diffuso comunicazioni ufficiali, Prodi e Giovanni Paolo II avrebbero parlato della Sindone e, in particolare, della prossima ostensione, per il Giubileo che potrebbe avvenire dopo l'estate, ovvero tra la fine settembre e l'ottobre del Duemila. Quando è sceso dalla macchina di rappresentanza, davanti all'Arcivescovado, il presidente Prodi è stato accolto dall'applauso della folla. Battimani anche a Marina di Savoia, in completo bianco come vuole la tradizione che consente ai regnanti e ai principi cattolici (anche se in esilio) di non vestire di scuro, prerogativa dalla quale sono escluse le nobildonne non credenti, ha spiegato il segretario delle federazione monarchica, Sergio Boschiero. Marina di Savoia, prima di entrare in Arcivescovado, ha espresso il dispiacere del marito Vittorio Emanuele IV e del figlio Emanuele Filiberto per l'impossibuità di tornare in Italia. Fra gli altri «vip» che hanno voluto e potuto salutare Giovanni Paolo II c'erano, oltre a Marina Doria di Savoia, il Duca Amedeo d'Aosta, con la moglie Silvia e la figlia Bianca, il presidente della Camera Luciano Violante con la moglie, il sottosegretario agli Esteri, Piero Fassino, il sindaco e il presidente del Consigblo comunale di Torino, Valentino Castellani e Mauro Marino, i presidenti della giunta e del Consiglio regionali, Enzo Ghigo e Sergio Deorsola, oltre a quello della Provincia, Mercedes Bresso. Inoltre, suor Germana e una folta delegazione di parenti dei tre nuovi beati. Fra gli altri, Anna e Adele Bracco, sorelle di Teresa, la ventenne di Santa Giuba di Dego (Savona), nella diocesi di Acqui Terme (Alessandria), trucidata il 28 agosto del 1944 dai nazisti che avevano tentato di violentarla. «Era una ragazza, schiva, acqua e sapone», hanno detto Anna e Adele ai giornalisti. Una giovane che «portava sempre con sé la corona del rosario per pregare». Giuseppe Sangiorgio OSTENSIONE . DELLA SINDONE TORINO 1998 Marina di Savoia era in completo bianco come vuole la tradizione che consente a regnanti e principi di non vestire di scuro Dalla Polonia alla Nigeria rappresentanze da tutto il mondo e tanti striscioni Una comunità filippina saluta il Papa e il Pontefice con Prodi e Violante
Luoghi citati: Acqui Terme, Alessandria, Europa, Italia, Nigeria, Polonia, Savona, Torino
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