«Studiate la Sindone senza pregiudizi»

«Studiate la Sindone senza pregiudizi» La visita piemontese di Karol Wojtyla si conclude con la messa «Studiate la Sindone senza pregiudizi» L'appello del Papa davanti a mezzo milione di fedeli TORINO. Giovanni Paolo II riapre il «caso Sindone», che i risultati del Carbonio 14 sembravano aver chiuso in maniera temporaneamente inappellabile il 13 ottobre 1988. E' forse questo il dato di maggior rilievo di una breve visita piemontese, e di una giornata pesante per il Pontefice evidentemente affaticato. E' la terza volta che Giovanni Paolo II incontra la Sindone (la prima volta fu da cardinale nel 1978) e la visita di ieri ha costituito il culmine emotivo della permanenza del Pontefice in Piemonte. Proprio oggi Giovanni Paolo n eguaglia e supera il pontificato più lungo del secolo, quello di Papa Pacelli, Pio XII: 7161 giorni, compresi quelli di cinque anni bisestili, che hanno condotto a questo record singolare Karol Wojtyla dal 16 ottobre '78 fino ad oggi. E si colloca così al 13° posto nella classifica generale dei regni pontifici. Ieri mattina, Giovanni Paolo II era ancora a Vercelli. Ne è partito nelle prime ore della mattina, per celebrare in Piazza Vittorio, sullo scenario della Gran Madre di Dio, una solenne messa per la beatificazione di tre figure della Chiesa piemontese. Da apprezzare la scelta di collocare l'altare rivolto verso la collina, e non - come accadde in una visita precedente - verso Piazza Castello. La piazza si è riempita gradualmente, fino a giungere, secondo stime ufficiali, a circa 200 mila persone (in tutto, sul percorso, 500 mila). «Buon compleanno, Nonno Wojtyla», gridava uno striscione (il Papa ha compiuto 78 anni il 18 maggio). In prima fila, vicino al sindaco Castellani, c'era il Premio Nobel per la Pace Rigoberta Menchù, la teologa india del Guatemala. Vestita con stoffe tradizionali, all'occhiello aveva un nastrino nero. «Sono qui per rappresentare un vescovo assassinato», ha detto, riferendosi a Juan Gerardi, il presule ucciso qualche settimana fa. Il nastrino nero è il simbolo di un movimento che esige dal governo guatemalteco un'inchiesta sulla morte del vescovo, impegnato a denunciare 26 anni di crimini. La Menchù avrebbe voluto parlare al Papa, e clùedere un suo intervento sul governo del Guatemala. Ma non è stato possibile. Dopo la beatificazione di Teresa Bracco, Giovanni Maria Boccardo e Teresa Grillo Michel, il Papa è tornato in Arcivescovado, per pranzare con il cardinale Saldarmi e gli altri vescovi, e riposare. Alle 16 ha ricevuto visite: il presidente del Consiglio Romano Prodi, che da oggi è in visita a Torino, e il presidente della Camera dei Deputati Luciano Violan- te. Le fonti ufficiali tacciono sui contenuti del colloquio; ma basta leggere i giornali dei giorni scorsi per capire che gli elementi di discussione non mancavano, dalla «revisione» della 194 sull'aborto al finanziamento per le scuole private, in maggioranza cattoliche. Infine, l'appuntamento più atteso, quello con la Sindone in Duomo. Ma già durante la messa il Papa aveva parlato di questo oggetto di devozione. Non ha ripetuto la parola «reliquia», usata nell'aprile dell'89 durante il viaggio in Madagascar, forse per non «stridere» con U termine «icona» usato negli anni passati dalla diocesi torinese. Ma parlando della passione di Cristo ha detto: «La Sacra Sindone ci parla di tutto questo. E' un testimone unico». Nel pomeriggio la Celebrazione della Parola, alla presenza di Prodi, Violante, Marina Doria e Amedeo d'Aosta è stata completamente in- centrata su questo argomento. «La Sindone è provocazione all'intelligenza», ha detto il Papa, e ha chiarito i silenzi ufficiali: «Non trattandosi di una materia di fede, la Chiesa non ha competenza specifica per pronunciarsi su tali questioni. Essa affida agli scienziati il compito di continuare a indagare per giungere a trovare risposte adeguate agli interrogativi connessi con questo Lenzuolo che, secondo la tradizione, avrebbe avvolto il corpo del nostro Redentore quando fu deposto dalla croce». Molti scienziati, cattolici ma non solo, sono rimasti insoddisfatti dal modo in cui l'esame del Carbonio 14 è stato considerato definitivo e inappellabile. E anche se non sono previsti altri prelievi, le parole del Papa possono essere lette come un incitamento in questo senso. E anche come una polemica, sia pure implicita verso la «lobby dei carbonisti»: «La Chiesa esorta ad affrontare lo studio della Sindone senza posizioni precostituite, che diano per scontati risultati che tali non sono; li invita ad agire con libertà mteriore e premur^orispetto, sia della metodologia scientifica sia della sensibilità dei credenti». Molte parti del discorso papale non .sono state pronunciate, ma vanno considerate come lètte," secondo le regole della Santa Sede. Anche se Giovanni Paolo II non si pronuncia sull'autenticità o meno della Sindone come reliquia, possiamopensare che la consideri come tale:"«E' giusto nutrire la consapevolezza della preziosità di questa immagine che tutti vedono e nessuno per ora può spiegare»; e che presenta «l'impronta del corpo martoriato del Crocifisso». Marco Tosatii OSTENSIONE DELLA SINpONI: TORINO ■ 't* - 1998 irli! Jf ilMÉtlH I ;" » 'I 1 iÉHi A Trai vip presenti alla celebrazione anche il Nobel Rigoberta Menchù «Buon compleanno, Nonno Wojtyla» dicemmo striscione tra la folla

Luoghi citati: Guatemala, Madagascar, Piemonte, Torino, Vercelli