«La Borsa? Vivacchia ma metterà il turbo» di Valeria Sacchi

«La Borsa? Vivacchia ma metterà il turbo» L'ufficio studi del Credit ci scommette «La Borsa? Vivacchia ma metterà il turbo» «Entro l'anno c'è spazio per un +15%» Ma molti consigliano: serve prudenza MILANO. Da qualche settimana Piazza Affari va in su e in giù, esita, si rimangia gli slanci, si eccita alle voci, punta le fiches sugli accordi. Cerca ispirazione a Wall Street, si demoraUzza poi riprende coraggio. Ogni piccolo spunto è buono per cancellare il cattivo umore o il breve crollo, e ritrovare l'ottimismo. L'identikt rimanda l'immagine di una creatura instabile e pronta a cambiare direzione, ma sotto sotto prudente e calcolatrice come dimostrano i volumi, che rispetto ai primi mesi ruggenti dell'anno si sono dimezzati. Questo comportamento oscillante tiene lontani i piccoli risparmiatori, lascia ampio spazio alle scommesse sui derivati, alla speculazione professionale. Quanto ai fondi, l'impressione è che intervengano con prudenza dosando attentamente gli acquisti, tutto sommato contenti di questo calo di tensione che consentirà di ripartire su basi più equilibrate. Insomma, se tutto procede come ora, si può dire che alla Borsa di Milano è riuscito un piccolo miracolo: spegnere l'incendio salvando la casa. E difatti, nonostante le turbolenze che anche la scorsa settimana hanno visto un lunedì nero, poi mitigato dalla ripresa successiva, gli analisti restano ottimisti. Come si vede leggendo l'ultimo rapporto dell'ufficio studi del Credito Italiano secondo il quale le potenzialità di rialzo dell'indice, per fine anno, non sarebbero inferiori al 1520%. Una tesi che poggia su solide ragioni: il trend del costo del danaro in discesa e gli utili aziendali in netto rialzo. Oggi l'Italia si trova ai primi posti in Europa per tasso di crescita dei profitti delle società, e dovrebbe ripetere l'exploit sia nel '98 che nel '99. Un primato che non si riflette ancora completamenbte sulle quotazioni di Borsa. Terzo fattore importante: l'inflazione che continua a restare sotto contollo e la lira che si mantiene in riga. Anche le inquietudini che attraversano ormai ciclicamente Piazza Affari vengono lette in chiave di «correzione tecnica», mentre il passo indietro di aprile con l'indice Mibtel sceso del 6,2% è un altro elemento positivo poiché lascia spazio al recupero. Tuttavia, sempre lo studio del Credit consiglia «maggiore prudenza», perché potrebbe rallentare, nei prossimi mesi, il massiccio trasferimento di liquidità dal reddito fisso al listino che è stato uno dei motori principali del lungo boom. Un boom che, nonostante il ridimensionamento di aprile, vede il Mibtel guadagnare ancora quasi il 40% rispetto alla fine del '97. Positivo il bilancio della settimana appena chiusa. L'indice Mibtel ha guadagnato 1' 1,42% nonostante la partenza in picchiata, mentre l'attività si è concentrata soprattutto sui titoli guida: il Mib30 infatti avanza del 2,24%. Riaffiora una maggiore attenzione per gli industriali (il settore avanza dell'1,67%), rallentano i bancari (-0,36%) nonostante il forte interesse per Bancaroma a Comit che, secondo il parterre, stanno marciando veloci verso la fusione. Bene le Generali, salite del 5,2% dopo lo «strong buy» emesso da Morgan Stanley e, tra gli industriali, bene l'Eni (+2,1%) in attesa di collocare la quarta tranche. Valeria Sacchi

Persone citate: Morgan Stanley

Luoghi citati: Europa, Italia, Milano