«Cartelle pazze? Problema risolto»

«Cartelle pazze? Problema risolto» Polemiche dopo i controlli sulle dichiarazioni del '91. Il ministero è da riformare «Cartelle pazze? Problema risolto» EVisco assicura: basta voci, restituirò l'eurotassa ROMA. Alla fine, sulla vicenda delle cosiddette cartelle fiscali «pazze» è dovuto intervenire, per tranquillizzare centinaia di migliaia di italiani, e commercialisti, lo stesso ministro delle Finanze Vincenzo Visco, ieri a Bologna come ospite dell'assemblea nazionale Arci: «E' una vicenda ha detto -, che viene dal passato, sintomo delle disfunzioni del ministero, E' nata nel '91 ed esplode adesso, perché adesso vengono a compimento i termini. Noi l'abbiamo gestita e abbiamo risolto in massima parte le questioni». Così il ministro, che, rimessa la responsabilità ad altri in altri tempi, ha colto anche l'occasione per dichiarare che «tutto questo non fa che confermare l'esigenza di una riforma complessiva del ministero». Poi, un'altra pillola per ridare, intanto, almeno un po' di fiducia al contribuente italiano che ha contribuito all'ingresso in Europa: «Il governo - ha promesso Visco - è impegnato a restituire l'eurotassa a quelli che l'hanno pagata». La voce del ministro si è resa necessaria per tentare di mettere subito fine alle polemiche nate non appena sono giunte da tutta Italia, in questi giorni, segnalazioni dell'arrivo di cartelle di pagamento relative alle dichiarazioni dei redditi e alla liquidazione del condono del '91 con i vecchi importi «pazzi». Non solo: in alcuni casi sono rimaste identiche anche le sanzioni, non essendo stato applicato il regime più «leggero», in vigore dallo scorso aprile. Questo, mentre il Fisco annunciava che le cartelle erano state controllate e i conti rimessi a posto. Di qui, l'urgenza di specificare e di calmare gli animi. Alle rassicurazioni di Visco si sono unite quelle del direttore delle entrate del ministero delle Finanze, Massimo Romano, in un'intervista per il Messaggero: «La revisione dei dati è finita. Stiamo completando l'invio delle nuove comunicazioni». Tutto a posto, dunque? Non proprio. «Alcune lettere - spiega, rimandano infatti ad un ufficio sbagliato, che a volte nemmeno esiste». Questi contribuenti riceveranno una nuova' rettifica, mentre chi ha ricevuto doppia comunicazione, dall'amministrazione centrale e dall'ufficio locale, deve prendere per buona solo quella locale. Nel dettaglio, sono quattro i tipi di lettere spedite: di sgravio totale (in questo caso il contribuente non deve fare nulla); di sgravio parziale (si deve pagare entro il 18 giugno e chi è in regola deve presentare agli uffici copia dei versamenti effettuati); di conferma dell'addebito, con sanzioni ridotte, e di conferma dell'addebito con vecchie sanzioni (se il versamento è tardivo, fino a tre giorni, si applicano le sanzioni più favorevoli). Di tutte le cartelle verificate dal ministero (360 mila per quanto riguarda il condono '91 e 652.800 perle dichiarazioni '91 e '92), solo una parte erano «pazze»: nel primo caso, sono infatti 10.250 i contribuenti a cui è stata confermata la somma iscritta, mentre nel secondo le conferme riguardano 58.800 casi. Sulle cartelle relative al condono '91, gli annullamenti sono stati 7500, mentre per 157.000 contribuenti è scattata la riduzione delle sanzioni, perché nell'aprile scorso è entrata in vigore la riduzione delle penalità amministrative. Le 10.250 cartelle confermate invece riguardano i casi di tardivo pagamento del tributo entro tre giorni dalla scadenza, e per i quali sono state applicate le vecchie sanzioni, più favorevoli delle attuali. «Sul fronte delle denunce '91 e '92 - ha dichiarato Romano -, sono 524.200 i casi che hanno ottenuto uno sgravio parziale per la correzione delle sanzioni. E, per chi ha già versato le somme, nessun timore: basterà recarsi all'ufficio imposte dirette più vicino, documentare l'avvenuto pagamento e la cartella sarà immediatamente annullata». [r. e. s.] Il ministro delle Finanze Vincenzo Visco

Persone citate: Massimo Romano, Vincenzo Visco, Visco

Luoghi citati: Bologna, Europa, Italia, Roma