L'ombra della camorra su sei imprese: sospese
L'ombra della camorra su sei imprese: sospese Provvedimento della procura di Salerno L'ombra della camorra su sei imprese: sospese In regola con il certificato antimafia puntavano ai lavori di ricostruzione NAPOLI. I controlli sulle ditte impegnate negli appalti per i lavori nelle zone alluvionate avrebbero già permesso di individuare nel territorio sarnese alcune ditte, a quanto si è appreso sei, classificate come «sospette». La notizia, trapelata da fonti investigative salernitane, conferma i timori per le possibili infiltrazioni malavitose nelle aree del disastro, nel giorno in cui colpi di pistola sono stati esplosi contro un camion che partecipava alla rimozione dei detriti nei pressi di Quindici. Le verifiche sulle ditte furono avviate nei giorni immediatamente successivi all'alluvione, quando si cominciò a parlare dei timori per possibili infiltrazioni camorristiche nei lavori. A quanto si è appreso, la task-force investigativa che si occupa della questione avrebbe individuato per ora sei imprese «sospette», che saranno escluse quanto prima dai lavori di bonifica delle aree colpite dalla sciagura. A carico delle ditte, con sedi nelle province di Napoli, Caserta e Salerno, sarebbero emersi elementi di «gravi irregolarità». La prefettura salernitana intanto continua l'esame di ogni singola impresa; ieri è scaduto il termine per la presentazione del certificato antimafia nell'ufficio tecnico del Comune di Sarno, e da domani ci si attendono ulteriori esclusioni nei confronti delle ditte che non avessero esibito la documentazione richiesta. E ieri un camion che stava trasportando in una discarica alcuni quintah di fango, prelevato da un alveo a Quindici, è stato fatto bersaglio di colpi di pistola. Un'azione mtimidatrice che sembra dare corpo ai timori su una camorra che tenta di infiltrarsi negli appalti dei lavori in atto nelle zone dell'alluvione. L'episodio è avvenuto a Casamarciano, nel Nolano, a pochi chilometri da Quindici, uno dei Comuni maggiormente colpiti dal disastro. Il camion si stava dirigendo verso la discarica di Sperone quando è stato affiancato da una moto in sella alla quale viaggiavano due giovani a volto scoperto. H giovane seduto sul sellino posteriore ha esploso tre colpi con una pistola calibro 7,65 che hanno danneggiato il radiatore e alcune parti del motore. L'automezzo è di proprietà del fratello di un pregiudicato, Sergio Marinelli, che negli Anni 80 era affiliato alla Nco di Raffaele Cutolo. Per gli investigatori l'episodio potrebbe tanto essere collegato ad un tentativo camorristico di infiltrazione negli appalti, quanto rappresentare un «avvertimento» estorsivo che nulla ha a che fare con i lavori in atto nelle zone alluvionate. Sul rischio di infiltrazione della malavita nei lavori di ricostruzione è intervenuto ieri il procuratore nazionale Pier Luigi Vigna, a Napoli per un convegno di Magistratura Indipendente. Vigna ha spiegato che la direzione antimafia coordinerà il lavoro delle procure locali per evitare l'assegnazione di lavori a ditte in odore di camorra. Ed ha sottolineato che a questo scopo metterà a disposizione la «banca dati» del suo ufficio dove sono confluite in questi anni tutte le informazioni fornite dalle indagini antimafia e dai collaboratori di giustizia. Vigna ha delegato il compito di coordinamento al procuratore aggiunto della Dna, Guglielmo Palmeri, il quale sarà in contatto anche con il presidente della Regione Campania, Antonio Rastrelli, nominato nei giorni scorsi commissario straordinario di governo per le zone disastrate, Enzo La Penna
Persone citate: Antonio Rastrelli, Enzo La Penna, Guglielmo Palmeri, Nolano, Pier Luigi Vigna, Raffaele Cutolo, Sergio Marinelli, Vigna
Luoghi citati: Campania, Casamarciano, Caserta, Comune Di Sarno, Napoli, Salerno
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