Falcone e Caselli uniti dall'antimafia

Falcone e Caselli uniti dall'antimafia Folla e uomini delle Istituzioni per ricordare la strage di Capaci e far quadrato attorno alla Procura Falcone e Caselli uniti dall'antimafia Anche a Venezia una fiaccolata ha ricordato la morte del giudice PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Non ci si è limitati allo slogan «per non dimenticare», ma si è fatto ancora una volta quadrato attorno alla Procura di Palermo e a Giancarlo Caselli che ha distribuito autografi ed è stato applaudito ovunque sia andato ieri, nel sesto anniversario della strage di Capaci. La commemorazione di Giovanni Falcone e della moglie Francesca Morvillo e dei tre poliziotti che li scortavano Vito Schifane Rocco Di Cillo e Antonino Montinaro, ha assunto così il valore di un'ennesima attestazione di fiducia negli apparati antimafia e di condanna dei boss. Nel tardo pomeriggio, nella chiesa barocca di Casa Professa, rettorìa dei Gesuiti in Sicilia, alla Messa in suffragio hanno partecipato fra gli altri, accanto ai parenti delle vittime, il ministro della Giustizia, Flick, i sottosegretari Brutti, Sinisi e Ayala, il capo della polizia Fernando Masone, esponenti della Regione e degli Enti locali siciliani, il sindaco Leoluca Orlando che, con un aereo della polizia ha inviato al sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, una fascia tricolore e una fiaccola «per unire l'Italia». La fiaccola è stata accesa a Venezia esattamente alle 17,58, nel momento in cui, il 23 maggio 1992, la mafia fece saltare in autostrada le vetture blindate con le cinque vittime provenienti dall'aeroporto di Punta Raisi, ora intitolato a Falcone e Borsellino. In chiesa c'era una grande folla. Molta curiosità attorno all'ex capo dell'Fbi, Louis Freeh che era amico personale di Falcone e che anche quest'anno ha voluto assistere alla commemorazione. Fra i presenti anche Ilda Boccassini, ora nel pool «Mani Pulite» di Milano e in passato nella Dda palermitana. Nel pomeriggio, davanti al Palazzo di Giustizia, si è svolto un sit-in promosso dall'associazione «Palermo Anno 1». Caselli è stato lungamente applaudito mentre saliva in auto, come sempre superscortato, per raggiungere la chiesa di Casa Professa. E in giornata Caselli ha smentito che il suo Ufficio stia indagando sulle stragi del '92 che rientrano ha detto - nella competenza di altre procure. Il riferimento era all'inchiesta su presunti legami tra Gelli, servizi deviati dello Stato, terroristi di destra e mafiosi. «Eventuali indagini di questa Procura - ha affermato Caselli - non possono che riguardare ipotesi di reato del tutto indipendenti e diverse da quelle di stragi». E il portavoce dei Verdi, Luigi Manconi, anch'egli ieri a Palermo, ha esposto la necessità di un serio dibattito nell'ambito dell'Ulivo sui limiti politici dell'iniziativa antimafia. Il presidente della Commissione regionale antimafia, Fabio Granata, ha sottolineato che «proprio per rispettare il carattere schivo e laico di Giovanni Falcone, si deve con i fatti concreti, con gli interventi legislativi, con la selezione accurata delle classi dirigenti da parte dei partiti, e non con sterili passerelle, onorare l'anniversario». Antonio Ravidà Un momento della commemorazione della strage di Capaci ieri a Palermo. Al centro nella foto il procuratore Giancarlo Caselli e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando