Partorisce e soffoca il figlio in un sacchetto di R. Cri.
Partorisce e soffoca il figlio in un sacchetto Arrestata una ventenne nel Milanese Partorisce e soffoca il figlio in un sacchetto La giovane aveva nascosto la maternità Scoperta dopo il ricovero per emorragia MILANO. Ha partorito in casa, venerdì notte, poi ha chiuso il neonato in un sacchetto di plastica, sigillandolo bene e nascondendolo in un armadio: quando è stato trovato, il piccolo era morto soffocato. Protagonista della tragica vicenda una giovane di 20 anni, L. B., di Sesto San Giovanni (provincia di Milano), arrestata nella notte con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. La ragazza, disoccupata e incensurata, vive in casa con i genitori e un fratello. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, che conducono le indagini coordinate dal sostituto procuratore di Monza, Walter Mapelli, era riuscita a nascondere sino al termine la sua gravidanza. Nella notte ha dato alla luce il bambino, poi lo ha chiuso in un sacchetto e ne ha occultato il cadavere in un armadio. Dopo il parto, la giovane ha avuto un'emorragia ed è stata costretta ad andare all'ospedale. I medici del pronto soccorso, insospettiti, hanno avvisato i carabineri, che hanno perquisito la sua abitazione. In un armadio della camera da letto hanno trovato il sacchetto con il neonato ormai privo di vita. L. B. è stata arrestata ed è ora ricoverata all'ospedale. Per il momento non ha voluto dare spiegazioni del suo gesto, dichiarando soltanto agli investigatori che non voleva far sapere ai genitori di essere rimasta incinta. La giovane vive in un palazzo ben tenuto alla periferia di Sesto San Giovanni, con il padre impiegato e la madre casalinga, entrambi sui cinquant'anni, e il fratello più giovane. Il delitto non sarebbe dun¬ que maturato in un ambiente degradato, ma all'interno di una famiglia normale, in cui i genitori lavorano regolarmente e i figli faticano a trovare lavoro, ma comunque conducono una vita abbastanza regolare. Secondo la testimonianza di alcuni vicini di casa, ignari della gravidanza, L. B. era stata vista spesso in compagnia di un coetaneo, molto probabilmente il suo ragazzo fisso. Ma, secondo quanto hanno riferito i carabinieri, i genitori della giovane non erano a conoscenza della relazione. Venerdì sera L. B. era a casa da sola e potrebbe aver partorito intorno alle 21,30. E' rincasata per prima la madre, che si è subito accorta che la figlia stava male e sanguinava. Ma solamente quando è rientrato il padre, la giovane è stata accompagnata al pronto soccorso. Ieri mattina i genitori di L. B. sono stati interrogati dai carabinieri e si sarebbero detti ignari della gravidanza della figlia. La ragazza sarà sentita lunedì dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Monza, Franca Anelli, che dovrà convalidarne l'arresto con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. La salma del bambino, un maschietto del peso di circa quattro chili, è stata portata all'Istituto di medicina legale di Milano e sarà sottoposta all'autopsia. I periti dovranno stabilire se il bambino è nato morto o se è stato soffocato dai due sacchetti di plastica nel quale la madre lo aveva avvolto prima di nasconderlo in un armadio. [r. cri.]
Persone citate: Franca Anelli, Walter Mapelli
Luoghi citati: Milano, Monza, Sesto San Giovanni
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