Guerra atomica delI'Spd a Kohl

Guerra atomica delI'Spd a Kohl Dopo le rivelazioni sui treni contaminati durante i trasporti di scorie radioattive Guerra atomica delI'Spd a Kohl Chieste le dimissioni del ministro dell'Ambiente (pupilla del Cancelliere), la questione al Bundestag BONN NOSTRO SERVIZIO Un nuovo ostacolo, atomico stavolta, spunta a sbarrare la strada di Helmut Kohl quando mancano 4 mesi alle elezioni. A gran voce le opposizioni e gli antinuclearisti chiedono conto al Cancelliere di ripetute fughe radioattive avvenute durante il trasporto per ferrovia di scorie nucleari dalle centrali tedesche ai centri di riciclaggio francesi e britannici e di cui si è avuta notizia solo tardivamente. «E' uno dei maggiori scandali nucleari della Repubblica, forse il più grosso», ha scritto ieri la «Frankfurter Rundschau», influente quotidiano vicino all'opposizione socialdemocratica (Spd). Angela Merkel, pupilla di Kohl e ministro per l'Ambiente, ha cercato di correre ai ripari: ha bloccato i trasporti fino a nuovo ordine, ha sottolineato che le fughe radioattive non hanno provocato danni a persone o cose, ha addossato ai francesi e all'industria nucleare tedesca la responsabilità di aver passato sotto silenzio per anni gli incidenti, ha promesso un'inchiesta a tutto campo. Ma le opposizioni non si accontentano: Spd ed ecologisti esigono le dimissioni del ministro, esortano Kohl ad uscire allo scoperto e si pre^ parano a dar battaglia in Parlamento durante un dibattito, la settimana entrante, da loro chiesto e ottenuto con il concorso anche dei liberali, pur alleati di governo del cancelliere cristiano democratico. Dopo le recenti sconfitte in due consultazioni regionali, il Cancelliere dovrà tornare a giocare in difesa proprio quando dall'ultimo sondaggio il suo partito appariva in rimonta rispetto all'Spd, comunque dato ancora largamente in vantaggio rispetto alla Cdu con un 42% delle preferenze contro il 37%. A dar fuoco alle polveri era stata vina nota con cui il ministero per l'Ambiente di Bonn alla fine dello scorso mese affermava di aver appena appreso da Parigi che nel 1997 le autorità francesi avevano registrato una decina di casi di contaminazione radioattiva su convogli (furono 55 in tutto quell'anno) giunti al centro di riciclaggio di La Hague dalla Germania. L'irradiazione era giunta fino a superare in taluni, sporadici casi di oltre 3000 volte i valori di norma, indicati in 4 becquerel per centimetro quadrato, ma si precisava che non vi era stato pericolo per le persone. Davanti ad un'opinione pubblica già sconcertata, rappresentanti dell'industria nucleare avevano poi dovuto ammettere che erano stati informati fin dalla metà degli Anni 80 delle «fughe» dai tecnici di La Hague e da quelli britannici di Sellafield. Si erano giustificati affermando che il fenomeno del «trasudamento» nucleare è ben noto e che si erano cercati rimedi, ma avevano anche riconosciuto di aver tenuto le informazioni per sé, omettendo di trasmetterle al ministero. La Germania conta una ventina di centrali elettriche nucleari che nel 1996 hanno fornito 161 miliardi di kwh, circa il 10% del fabbisogno del potente sistema industriale. In un'intervista al settimanale «Spiegel» in edicola lunedì, il ministro Merkel tenta di passare la patata bollente all'industria atomica di casa propria e ai francesi «che dovevano informarci prima». Ma intanto un'associazione ambientalista ha preannunciato una raffica di denunce penali: contro le ferrovie, contro aziende elettriche e contro l'Ente federale per la tutela dalle radiazioni. E lo scandalo rischia così di finire davanti a due tribunali: quello che amministra la giustizia e quello elettorale. Alberto Gini Manifestazione di protesta contro il trasporto di scorie nucleari in Germania

Persone citate: Alberto Gini Manifestazione, Angela Merkel, Hague, Helmut Kohl, Kohl, Merkel

Luoghi citati: Bonn, Germania, Parigi