UN ASTRATTISTA SOSPESO
UN ASTRATTISTA SOSPESO PIERLUIGI PUSOLE UN ASTRATTISTA SOSPESO Tra paesaggi verde intenso e atmosfere quasi lunari PIER Luigi Pusole è un artista torinese di trentaquattro anni, ma non definiamolo più un giovane, sarebbe offensivo, perché da oltre un decennio è sulla cresta dell'onda. Da quando nel 1986 tenne la sua prima personale a Milano nello studio di Corrado Levi, sensibile e geniale talent scout di artisti. Da allora sono seguite altre mostre importanti: a Torino, a Milano, a Messina, a Bruxelles. Un grande successo di critica e di pubblico, soprattutto all'inizio di questi Anni 90, quando insieme alla sua compagna di allora, Monica Carocci, anche lei artista oggi assai quotata, presentò il «Progetto Rai 4»: una serie di dipinti che riproducevano immagini televisive mosse e decisamente fuori quadro. Era una scelta voluta, per mettere in risalto il rapporto con il mezzo televisivo e la perdita di una visione statica del mondo. Per questo suo ispirarsi in generale ai mass-media, Pusole venne inserito tra i medialisti. Quella classificazione, quel vincolo di appartenenza gh' stette però subito un po' stretto, così de¬ cise di iischiare, cambiando stile, radicalmente, optando per una pittura quasi informale che, subito, non piacque alla critica o almeno ad alcuni critici. Alla sua prima uscita con una peisonale a Milano allo studio Cannaviello, i nuovi quadri, dai colori quasi monocromi a configurare un paesag-" gio magmatico, furono accolti con freddezza o addirittura con ostilità. Ma lui, testardo, non accettò di ritornare sui suoi passi, come qualcuno gli aveva consigliato, non foss'altro per vendere di più. Anzi, continuò imperterrito per quella nuova strada di ricerca: pittura sospesa tra astrazione e figurazione. Una ventina di questi nuovi recentissimi lavori sono esposti per tutto il mese di maggio in due gallerie torinesi, da Carbone e da Alberto Peola. Due cicli distinti di opere simili soltanto in apparenza, ma di fatto tra loro ben diverse. Da Carbone sono esposti paesaggi più riconoscibili, color verde intenso, come muschi e licheni di una foresta amazzonica. Mentre una pittura più liquida e soprattutto molto più astratta caratterizza i dipinti esposti da Alberto Peola, monocromi neri realizzati con un dripping alla Pollock, facendo scivolare il colore ad acqua sulla tela distesa per terra. In una fase successiva, una stesura superficiale di vernice plastica mette in risalto la profondità, tanto che, a voler cercare a tutti i costi un riferimento iconografico, sembra d'osservare vedute zenitali di arsi deserti e del suo¬ lo lunare. Così, almeno ci piace immaginare, perché non vorremmo che Pusole cadesse nella tentazione di un riflusso nell'astrattismo post-informale. Guido Curto Galleria Carbone via dei Mille, 38 Galleria Alberto Peola via della Rocca, 29 Orari: mar.-sab. 15,30-19,30 Due dei lavori di Pusole in mostra per tutto il mese di maggio alle gallerie Carbone e Peola In basso un 'immagine da «Voyage botanique» di Paul Den Hollander
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