COME BLADE RUNNER di Franz Di Cioccio
COME BLADE RUNNER A GRUGLIASCO COME BLADE RUNNER Pagani, un esploratore di suoni ed emozioni Mauro Pagani (foto) è in concerto al teatro Perempruner di Grugliasco (piazza Matteotti 39, ore 21, 15 mila). Di Pagani traccia un ritratto Franz Di Cioccio, che gli fu compagno nella Pfm prima maniera. MI hanno detto che è stato avvistato nei locali di blues e che a volte lo si può incontrare nei sentieri etnici, dove è ancora possibile udire il respiro della musica del mondo, quel mondo di armonie che sembrano nuove ma hanno radici antiche. Sì, mi hanno detto che è proprio uno della serie 46 e risponde alla sigla MP 5.02. Fummo programmati insieme a tanti altri, alla fine dell'ultima guerra, senza sapere a che cosa eravamo destinati. Una generazione, la nostra, di nuovi prototipi in grado di portare il messaggio verso le stelle. I modelli precedenti potevano arrivare solo sulla Luna. Ci sembrava proprio di essere tra le stelle quando entrammo nell'era dell'Acquario e molti di noi abbracciarono la religione dei lunghi capelli. Prima che le note ripetitive dei computer invadessero le odierne onde FM e AM di tutto il pianeta, abbiamo visto cose che voi tecno-umani non potete neanche immaginare. Al largo di Orione, o meglio di Oriente, incontrammo i Beatles e i Rolling, che ci portarono fumi e profumi di una conoscenza nuova. Poi vennero le battaglie delle costellazioni del beat, del pop, fino ad arrivare nella galassia del progressive, un mondo pieno di insidie ma anche di suggestioni e colori musicali mai sentiti in precedenza. Le mani correvano sugli strumenti e facevano volare noi e gli ascoltatori in spazi dove l'immaginazione era al potere. Le batterie, le chitarre, le tastiere, i flauti e i bassi prendevano la parola per raccontare storie alle giovani orecchie dei neofiti dell'utopia. Spazio 1970 e poi oltre, senza mai chiederci quale fosse la data di scadenza. Nessuno dei prototipi 46, 47, 48 e 49 si chiese mai quando avrebbe smesso di fare il musicista. MP 5.02 (all'ana- grafe Mauro Pagani) è un esemplare di quella serie, uno di quei musicisti un po' androidi e un po' umani, che sta a cavallo tra un passato che molti vorrebbero far tornare, ed il futuro che invece brucia tutto velocemente. Un prototipo con i sensori sempre accesi messi in moto da avvenimenti che segnano, in modo indelebile, la vita di chi ha deciso di fare il musicista. Se non la costellazione di Orione abbiamo visto quella di Hendrix, di Frank Zappa e delle Mothers of Invention, poi i mondi frastagliati dei King Crimson, la nebulosa psichedelica dei Pink Floyd. I graffiti degli Zep ed il volto fiero del Che, prima che diventasse solo un simbolo sulle magliette e sulle bandiere. E ancora Jaco Pastorius, che con il suo basso sembrava un'orchestra, fino alla galassia degli Anni Ottanta, dove molti di noi furono sconfitti. Maggio 1998. Mauro è ancora in giro, a cercare nuovi mondi da scoprire, con il suo violino un po' sgarrato ma sanguigno e i suoi mandoloni da combattimento. Qual è la data di scadenza di una-generazione che a cinquant'anni si diverte ancora a suonare? Non lo so, non lo sappiamo tutti noi della sigla 46, 47, 48 ecc. Siamo una generazione che, rileggendo mappe musicali, sa ripercorrere le coordinate del rock e del jazz senza chiedersi se e quanto durerà. Noi music-nauti vogliamo ancora divertirci con quell'istintiva voglia di esserci, come quando a venti anni ci chiamavano i replicanti di una cultura altrui. Noi invece cercavamo caparbiamente di scoprire la consapevolezza della nostra tradizione, per poterla portare al di là del «mare nostrum». Ciao MP 5.02., ci si vede in giro, magari in un'altra galassia o in un mega festival in Internet il 1° maggio del 2010. Franz Di Cioccio
Persone citate: Frank Zappa, Franz Di Cioccio, Hendrix, Jaco Pastorius, Mauro Pagani, Orione
Luoghi citati: Grugliasco
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