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«BRAVI, GASPARE E ZUZZURRO» LO DICO A TORINOSETTE «BRAVI, GASPARE E ZUZZURRO» 3 «La musica e la città» «Chi chiuderà quella buca?» Egoismo a teatro Giovedì 7 maggio sono andato a vedere lo spettacolo «Rumori fuori scena». I due bravissimi attori protagonisti, Nino Formicola ed Andrea Brambilla (meglio conosciuti dal grande pubblico con i nomi d'arte di Zuzzurro e Gaspare), nelle pause fra i tre atti, hanno deciso di vendere simbolicamente delle scatolette di acciughe per donare il ricavato per la costruzione di una scuola in un paese terremotato delle Marche. Durante la prima pausa vado a comprare la mia scatoletta e noto che la gente passa indifferentemente e velocemente davanti al tavolo con le acciughe per andare al bar. Così alla fine dello spettacolo uscendo dal teatro noto che il cesto con le offerte è desolatamente «pieno» con solo le mie diecimila lire. La cosa che mi ha fatto più male, ma anche riflettere, è stata che.il teatro era pieno di gente elegantissima, con abiti firmati e che mostrava orgogliosamente il proprio telefono cellulare. Penso che al giorno d'oggi dovremo pensare di più ad arricchirci interiormente e meno al denaro ed a tutto quello che è materiale. Comunque voglio fare un ul- teriore applauso per la loro commedia e per la loro iniziativa a Zuzzurro e Gaspare! Domenico Furia, San Mauro La musica a Torino Ecco un telegrafico resoconto del panorama musicale torinese dal mio punto di vista: 1) Per la quantità di gruppi che suonano, in media 2 livello è mediocre, a Torino. Le birrerie si stanno rivelando un'arma a doppio taglio: se non suoni cover sei fuori dal giro. Sono pochi quelli che hanno avuto il coraggio di creare, rinunciando a suonare in giro per molto tempo (Mau Mau, Subsonica, ecc.). Un esempio? Tanto blues di ottivo livello esecutivo, ma di uno scolastico da far paura. 2) Polverizzati gli spazi per la musica acustica. Karaoke, discobar, eccetera... Le cose vanno decisamente male ad eccezione dei pub irlandesi ed affiani, che hanno permesso un certo ritorno di musica country e irlandese, sempre interpretata da musicisti dai quarant'anni in su e con lo spirito del fondamentalismo islamico. Onore ai Lou Dalfin e ai pochi altri che hanno cercato di fare qualcosa di nuovo. 3) Le novità più interessanti vanno ricercate nei centri sociali. Peccato, però: i prezzi sa¬ ranno pure irrisori, ma fumo, polvere, «stare in piedi» obbligatorio e così via mi fanno sempre scappare. Tullio Rapone, Torino Tullio Rapone è un cantautore «storico» della scena torinese. Lo ringraziamo per aver voluto esprimere un suo parere sullo «stato della musica» in città. Nessun altro ha qualcosa da dire? Aspettiamo, incuriositi, contributi alla discussione da parte degli «addetti ai lavori», ma anche le opinioni del pubblico che frequenta abitualmente i concerti. Lavori in corso Parecchi mesi fa, nel mio quartiere (Borgata Parella) hanno bucato strade e marciapiedi per i lavori, mi pare, dei nuovi collegamenti Telecom con le fibre ottiche. Peccato che alcune buche (compresa una nel marciapiede proprio sulla porta di casa mia), siano state richiuse alla bell'e meglio, con la terra, ma senza rifare il manto di asfalto. Non pretendo molto, ma almeno una palata di catrame per livellare il marciapiede, potevano buttarcela. Invece no, è rimasto uno sterrato con sassi a vista. In Comune mi hanno detto che era una sistemazione provvisoria, che il lavoro sarebbe stato completato «competibilmente con i tempi tecnici». Era inverno, allora. Siamo alle soglie dell'estate, e non si è visto un operaio. Niente di niente. Intanto, ogni sera rincasando sono costretto a ima sorta di mini-Carnei Trophy per raggiungere l'uscio. E se una persona, magari anziana, dovesse incespicare in quello scavo mal rabberciato riportando lesioni, chi pagherebbe i danni? Lettera firmata, Torino Le lettere devono essere indirizzate a «Lo dico a TormoSette» La Stampa v. Marenco 32 10126 Torino oppure faxate al numero 663.90.36 (prefisso Oli)