I ciclidi, fecondazione e incubazione orale

I ciclidi, fecondazione e incubazione orale PESCI TROPICALI I ciclidi, fecondazione e incubazione orale Centinaia di specie in continua e veloce evoluzione nei laghi africani UN grazioso pesce d'acqua dolce, un ciclide che si chiama Tilapia mossambica, depone le uova sul fondo di un lago. Subito dopo la femmina spazzola a muso radente tutta la superficie occupata dalle uova e se le prende in bocca. Sembra proprio che se le voglia mangiare. Ma è una falsa impressione. In realtà da quel momento la sua bocca si trasforma in un'originalissima camera d'incubazione. Ancora più originale il modo in cui avviene la fecondazione nell'Haplochromis burtoni, un altro ciclide. Il maschio porta sulla pinna anale tre grosse macchie che sembrano il ritratto delle uova della specie. Gli si avvicina una femmina, tutta intenta a prendersi in bocca le uova che ha appena deposte. Vede le tre macchie della pinna maschile, le scambia per uova vere e apre la bocca per raccoglierle. H maschio, in un lampo, ne approfitta per farle una buona innaffiata di sperma nella bocca spalancata. In questo modo feconda il carico di uova che la femmina ha nella cavità orale. Solo quando lo sviluppo dei piccoli è terminato, la madre apre la bocca e li lascia liberi nell'acqua. Ma, almeno nei primi giorni, al minimo segno di pericolo, gli avannotti corrono a rifugiarsi nella bocca materna. La notorietà dei ciclidi è dovuta proprio alla loro singolarissima forma di incubazione orale. Ma recentemente questa famiglia di pesci ha acquistato un interesse particolare per gli scienziati, da quando si è scoperto che .offrono uno strabiliante esempio di evoluzione che sta avvenendo con una velocità sorprendente, si può dire sotto i nostri occhi. Centinaia di specie di ciclidi vivono nelle regioni tropicali americane, qualcuna nell'Asia meridionale, ma la grande maggioranza delle specie si trova in tre laghi dell'Africa orientale, cioè nei laghi Victoria e Tanganyka in Tanzania, nel lago Malawi nel Mozambico. In questi laghi si sono differenziate centinaia di specie nuove con le più disparate caratteristiche anatomiche e comportamentali. Si valuta ce ne siano tra 700 e 1000 nel lago Malawi, 500 nel lago Victoria e 250 nel Tanganyka. Complessivamente la popolazione dei tre laghi equivarrebbe circa al doppio di quella presente nel resto del mondo. Queste specie, che hanno occupato tutte le nicchie disponibili, dalle coste rocciose alle acque profonde circa duecento metri, sono diversissime tra loro. E gli studiosi si arrovellano per capire come e quando si sia formata questa diversità. Mezzo secolo fa i geologi ritenevano che i laghi africani, soprattutto il Malawy e il Tanganyka, fossero vecchi di almeno 50 milioni di anni. Naturalmente, questo lunghissimo lasso di tempo avrebbe consentito il formarsi di tante specie diverse, grazie all'isolamento geografico. Perché è noto che i tempi dell'evoluzione di nuove specie sono lunghissimi in natura, si misurano a milioni di anni. Negli Anni Ottanta studiosi francesi e americani, studiando la geologia del Tanganyka valutarono che questo lago vantasse un'antichità di almeno venti milioni di anni, durante i quali avrebbe subito ripetuti cambiamenti di livello. E a un certo punto della sua storia si sarebbe suddiviso in due o tre la¬ ghi più piccoli. Ma negli altri due laghi le cose sarebbero andate diversamente. L'analisi del Dna lasciava supporre che i ciclidi del Malawi fossero derivati da un antenato comune entro gli ultimi 700.000 anni e quelli del lago Victoria anche in epoca più recente. Ma quanto recente? Nessuno poteva prevedere quel che è emerso dalle ricerche del geologo Tom Johnson dell'Università del Minnesota che ha misurato col radiocarbonio l'antichità del lago Victoria. Dalle sue indagini è risultato che questo lago è rimasto a secco da 17.300 a 12.400 anni fa, come testimonia la presenza di polline e radici di piante terrestri nei sedimenti del fondo. In quei 5000 anni il livello del lago avrebbe subito molte fluttuazioni e l'evoluzione delle nuove specie di ciclidi sarebbe avvenuta in piccoli specchi d'acqua connessi a intermittenza con il lago principale. Anche nel lago Malawi erano state riscontrate differenze genetiche tra i ciclica di ambiente roccioso che vivono a 500 chilometri di distanza. Il che aveva fatto supporre che il lago si fosse suddiviso in venti o più ambienti rocciosi isolati tra loro. Ma ora George Turner dell'Università di Southampton, usando la tecnica del Dna, ha scoperto che esistono significative divergenze genetiche tra popolazioni di ciclica del lago Malawi che abitano promontori rocciosi assai più vicini. Per quanto la popolazione di ciascun promontorio sia fittissima - la si calcola in centinaia o addirittura milioni di pesci adulti - Turner ritiene che solo un pugno di migratori per generazione possa aver attraversato zone di baia sabbiose larghe 700 metri. Questo significa che vi sono attualmente centinaia di popolazioni isolate geograficamente, potenzialmente capaci di dare origine a nuove specie. Ma come si spiega allora la rapida evoluzione di nuove specie nei ciclidi che abitano zone sabbiose o acque profonde dove si circola senza barriere? Ecco che allora spunta fuori un'ipotesi interessante. Il biologo evoluzionista Ole Seehausen dell'Università di Leiden, (Paesi Bassi) che ha segnalato la presenza nel Lago Victoria di almeno 130 specie di ciclidi, di cui 122 nuove alla scienza, ipotizza che la formazione di tante specie nuove in tempi brevi possa essere dovuta alla scelta sessuale. Con una simulazione al computer, Turner ha dimostrato che la speciazione può avvenire anche dove non vi siano barriere geografiche. Qui la femmina «modello» incontra i maschi a caso, ma sceglie quello più brillante. Quando viene introdotta una femmina «mutante» che preferisce i maschi meno brillanti, la specie si divide in due, talvolta solo dopo poche generazioni. Il guaio è che mentre gli scienziati si scervellano per capire il mistero della diversità dei ciclica, questa diversità sta scomparendo. La popolazione umana che circonda i grandi laghi africani si raddoppia ogni 25 anni. In seguito alla pesca intensiva, e all'inquinamento, centinaia di specie di ricucii si sono già estinte. E' lecito quindi domandarsi: faremo in tempo a svelare il meccanismo di questa straordinaria evoluzione in atto? Isabella Lattea Coifmann

Persone citate: Coifmann, George Turner, Lago Victoria, Pesci, Tom Johnson, Turner

Luoghi citati: Asia, Malawi, Paesi Bassi, Tanzania