GIOCO & MISTERI

GIOCO & MISTERI GIOCO & MISTERI Il momento più caldo del filo giallo che percorre i cinque giorni del Salone è oggi (ore 18, Sala naturalmente - gialla) con «Brividi ai Salone: il giallo, il noir, il thriller» (a cura di Regione Piemonte e Salone del Libro). Con Mario Baudino, Massimo Carlotto, Giuseppe Ferrandino, José Pablo Feinmann, Laura Mancinelli, Marco Neirotti, Andrea G. Pinketts, Patrick Reynald, Nicoletta Vallorani, Bruno Ventavoli. Coordina Carlo Lucarelli. Ma ad agitare le acque ci avranno già pensato i protagonisti dell'incontro del primo pomeriggio (ore 15, Spazio autori), dal tema «Delitti di carta. Il giallo italiano» (a cura di Clueb Editrice). Con Roberto Barbolini, Renzo Cremante, Carlo Lucarelli, Loriano Macchiavelli, Nico Orengo. Ultimi fuochi d'artificio in chiusura di serata (ore 21, Spazio autori B) con «Giallo e noir nel Mediterraneo» (a cura di e/o). Con Massimo Carlotto, Pietro Cheli, Sandro Ferri, Bruno Gambarotta, Jean Claude izzo, Bruno Ventavoli. LA REALTÀ' NON E' PIIP NERA DI QUANTO IMMAGINA CHI SCRIVE Carlo Lucarelli, anfitrione dei «Brividi al Lingotto» Carlo Lucarelli ARLO Lucarelli coordinerà venerdì alle 18 al Salone del Libro il dibattito «Brividi: il giallo, il noir, il tJbuiller». Einaudi ripubblica il suo II giorno del lupo uscito nel '94 per Granata Press. E' il seguito ideale di Falange Armata, sempre stampato da Granata Press ma nel '92 e adesso ripreso da Hobby and Work. «L'idea è ed era quella di prendere spunto da un dato di cronaca (la penetrazione mafiosa e il riciclaggio di denaro sporco) e fare un romanzo d'azione. Sono contento che sia uscito in Stile Libero perché è una sorta di prepulp, nato dalla sponda del noir e in tempi non sospetti, Tarantino era appena ì quando ppquscito con i suoi film e i cannìbali erano ancora in fasce». Parlaci della «strana coppia» formata dai protagonisti Coliandro e NiMta? «Coliandro è il tentativo di tradurre in italiano l'ispettore Callaghan. Nasce proprio come personaggio di un poliziesco d'azione all'americana. Nella traduzione alcuni significati si perdono e da superuomo il mio poliziotto diventa inevitabilmente un po' razzista, un po' maschilista, un po' rambista. E piuttosto sfigato, come presa di distanza ironica da un tipo umano che non mi piace (accentuata dalla sua spalla Nitrita: una ragazza punk molto sarcastica nei suoi confronti). Volevo costruire un personaggio antipatico, ma ho commesso l'errore di lasciarlo onesto e perdente, il che lo ha reso subito tenero e accattivante, povero Coliandro. Inoltre, credevo di fare un personaggio antipatico ai poliziotti e ho avuto questa reazione dai colleghi (ormai mi considero un poliziotto anch'io) del sindacato: Coliandro non è uno di noi e non ci piace, ma i suoi problemi sono i problemi reali di questo mestiere». Dici di considerarti un poliziotto. Sotto la battuta so che in realtà c'è una tua consuetudine di lavoro in simbiosi con il corpo di Polizia. E' così? «Ho conosciuto i poliziotti, quelli veri, dopo aver scritto Falange Armata. Credevo che mi facessero a pezzi e invece mi hanno detto che in parte ci avevo preso, avendo messo in luce alcuni problemi reali del poliziotto sia come uomo sia come figura professionale. In parte avevo sbagliato, per cui, se volevo, mi avrebbero spiegato come funzionavano realmente le cose. Erano tutti poliziotti giovani e giusti (del sindacato, uno ha appena pubblicato un romanzo poliziesco con Hobby and Work, Maurizio Matrone con Fiato d'artista) e così è nata la collaborazione. Li particolare con Silio Bozzi, della scientifica di Bologna, che ho poi coinvolto nella trasmissione che conduco su Rai Due, Mistero in Blu, dove la collaborazione della polizia è essenziale: la consulenza di Silio permette a me di non dire castronerie, oltre che di poter vedere (quando è lecito) materiale non solo giornalistico, ma giudiziario». Una trasmissione televisiva è diversa da un libro. Come hai affrontato questo passaggio? «Inizialmente pensavo, in maniera molto cinica, di poter affrontare l'argomento esclusivamente come giallista: mi trovo davanti a un materiale già accaduto, un giallo già "pensato" e siccome me la cavo con le tecniche della suspense e del colpo di scena, lo monto come mi pare e faccio paura alla gente. Da subito mi sono accorto che non era così. Come nei romanzi, al centro di tutto c'è un personaggio che per quanto tu abbia le idee chiare su trama e stile, alla fine decide lui come sarà la storia che racconti. Così è successo: al centro delle nostre vicende c'è un morto, che come un fantasma ti impone sempre di essere ricordato e rispettato. Non sono gli "effetti" speciali di tensione che governano la nostra narrazione, ma il "senso" della storia di questo personaggio La televisione è un mezzo potente. «Ti dico questo: non siamo certo in grado di trovare l'assassino, ma tutti i casi che abbiamo trattato sono stati riaperti con un supplemento di indagine. A tale proposito: fare questa trasmissione mi ha insegnato quanto sia difficile fare il giornalista in modo corretto. Avere il potere, con un titolo o con una frase, di influenzare l'immaginario della gente nei confronti di una persona morta (la vittima) o viva (il possibile assassino) che sia. E' una facile tentazione quella di cedere al sensazionalismo per umore di battuta o effetto speciale, senza pensare alle conseguenze. Lo sperimento adesso sulla mia pelle: la casualità che sia un autore di gialli e che l'ospedale di mio padre si trovi al centro di uno dei gialli più incredibili di questi ultimi anni fa in modo che basti che io vada a trovare mio padre per essere trasformato dalla buona o cattiva fede di certi giornalisti nel superinvestigatore che va a risolvere il mistero. Non è servito a niente che io spiegassi a chi mi in- «La vita vera è pài ricca di coincidenze, misteri e colpi di scena dì quel che ognuno possa mai supporre». «La tv è potentissima: tutti i casi trattati hanno subito prodotto un supplemento d'indagine dì polizia» tervistava che ero solo un figlio che andava a trovare suo padre in un momento difficile, certi articoli e certe interviste sono usciti lo stesso con titoli tipo "vado a scoprire l'assassino". E' il problema di un giornalismo che va avanti per etichette e titoloni, cercando di far leva sulla fantasia invece di attenersi alla realtà, cbe di per sé sarebbe comunque più affascinante». Più «nera?». «La realtà non è più "nera" di quella che già immaginiamo noi giallisti che siamo abituati a pensare molto ma molto male. Semmai è più "gialla", più ricca di coincidenze, misteri e colpi di scena di quanto mai avessimo creduto». Tu hai scritto una bella storia, intitolata «Guernica» e pubblicata da II Minotauro, che non è narrativa di genere. E' stato diverso scrivere «Guernica» rispetto al tuo lavoro di giallista? «Io considero la scrittura di genere come una struttura narrativa molto efficace e come una serie di suggestioni di stile e di atmosfera. Da questo punto di vista tutto quello che scrivo è di genere, anche una storia d'amore, dal momento che la racconterei così, con quella tensione e quell'aria di mistero, quella fascinazione "nera", anche senza un delitto o un'investigazione. Guernica è una storia di amicizia, di meschinità, di orrore e di guerra e per come la ve do io il suo modello non è il "giallo" ma l'epica. Io però, quando l'ho scritta, non ho fatto niente di diverso di quando scrivevo Carta Bianca o Almost Blue. O II giorno del lupo». Dario Voltolini ore 20,30 ^pjwB (Spazio autori interviene con Ek"*!*?^^ SU° "^°ema la New Age VISIONI NEW AGE: E ALLA FINE COELHOE'NUDO STO sdraiato sul divano, sto profondamente bene, dalla cucina arriva l'odore buono della zuppa di farro e jocca, dal mio fornelletto tibetano si diffonde la fragrante armonia dell'olio di orzo buddista, inspiro e espiro l'armonia del cosmo e se non fosse che mio figlio in cortile smarmitta come uno scemo potrei concentrarmi completamente sul suono della neve che cade sul Kilimangiaro in una notte di luna piena che dolcemente si diffonde dalle mie casse GBL. La mia narice sinistra si riempie delle sinfoniche vibrazioni della betulla cresciuta dai monaci sufi di Alghero. La mia narice destra si riempie delle sinfoniche vibrazioni dell'oleandro esoterico coltivato dai frati trappisti di Samugheo. Alla televisione Eleonora Brigliadori mi fa capire quanto sono new age. Alla televisione Maurizio Costanzo mi fa entrare i_> una dimensione che appiana i miei campi magnetici, approssimandomi alla 14* profezia di Celestino. Ancora poco e ci sono. Sento levitare nei miei polmoni la profonda verticalità di un tramonto sul Gange. I miei chakra sono quasi tutti in equilibrio. In profondo e assoluto equilibrio. Il terzo occhio si sta aprendo. La I4a rivelazione è vicinissima. I pori della mia pelle si aprono alla verità. Il mio cuore si apre alla verità, i miei chakra si aprono alla verità. E' arrivatala I4a rivelazione. Eccola. Cresce. Cresce. Cresce. Vedo Cohelo nudo, appollaiato sulla spalla ha un fagiano, il fagiano Jonathan Livingstone. Aldo Nove q pggL lii è che in parte ci avevo preso, avenLa televisione è un mezzo po sia come figura professionale. In in grado di trovare l'assassino, g pg, pgme funzionavano realmente le p me funzionavano realmente le E i liii i cose. Erano tutti poliziotti giovani e giusti (del sindacato, uno ha appena pubblicato un romanzo RIDERE UN PO' CON IL POEMA DELL'ULIVO 1 • C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole: 'Ulivo. Maggio del novantasei, vuoisi cosi colà dove si vuole 2 - ciò che si puote, il resto dica lei. Fatto sta che cadevano gli elmetti, oscillavano i labari e i trofei 3 - cedevano gli azzurri gagliardetti tremava la montagna e la pianura finché ruppe la schiera degli eletti 4 - in un grido di rabbia e di paura e fu la fuga il panico: gli scudi abbandonati in mezzo alla pianura: 5 - Sgarbi e Ferrara scalzi e seminudi fuggivano su un ciuco macilento Fede correva coi calcagni crudi. 6 - E di colpo improvviso venne vento: ruppe l'azzurro risonò la luce come in un temporale de! seicento; 7 - un vento che pulisce e in sé conduce antichità, scartoffie scrivanie coppole toghe ritratti del duce 8 - bombe treni bandiere nostalgie mikkibongiorni previti e mancusi gobbi e poltrone, soldi e ipocrisie; 9 - e all'orizzonte, felici e confusi viene un disordinato e gran corteo: fronde d'ulivo, Volvo e pugni chiusi, 10 - cardinali e studenti del liceo marciano come tanti pellegrini a piedi scalzi verso il giubileo; 11 - nel vociante miscuglio vidi Dini con in mano un cocomero e una rapa tra quattro rubicondi contadini; 12 - e vidi Cucchi Gori con la Slava, e Bertinotti con la sua tribù e c'era Giovannotti e c'era il Papa. David Riondino Candia Me William A DOPPIO TAGLIO «Varianti», pp. 280, L. 35000 Marshall H. Klaus John H. Kennell Phyllis H. Klaus

Luoghi citati: Alghero, Bologna, Guernica, Piemonte, Samugheo