«lo, povera in tv e nella vita» di Claudio Giacchino

«lo, povera in tv e nella vita» INTERVISTA «lo, povera in tv e nella vita» «Mi sono prestata al gioco, che male c'è» JOLLY PER LA VENIER LTORINO A sostituta del disoccupato Rocco Spagna si chiama Maria Torcasso. Ha 44 anni, capelli rossi, viso pingue, simpatia, determinazione, una bella voce priva di inflessioni dialettali, mani perennemente in movimento. Vive ad Avigliana (provincia di Torino) con la figlia Sara, tredicenne scatenatissima fan di DiCaprio. Abita in collina, in via Reano 3, al secondo piano di una villetta che ha visto tempi migliori. Bussiamo alla porta priva di targhetta e campanello, un vicino avverte: «Arriverà all'ora di pranzo, va a prendere la ragazza a scuolasì, l'altro venerdì è andata dalla Venier. Rivolgetevi qua vicino, al centro sportivo della parrocchia di S. Giovanni, la donna che lo gestisce è amica di Maria, conosce la storia». L'amica si chiama Anna. Parla volentieri, tra una sigaretta e l'altra: «Maria ha davvero bisogno d'aiuto, per questo s'è rivolta a "Una goccia nel mare". Venerdì scorso era emozionata, "stasera sono in tv, finalmente". Sono venuti a prenderla in auto, l'hanno portata a Milano e condotta in albergo. L'indomani mi ha raccontato che quelli di Canale 5 avevano pensato a tutto, che non hanno voluto entrasse in studio con l'abito che aveva, gliene hanno passato uno loro, Maria ha precisato che era un capo firmato. Mi ha anche detto che le hanno spiegato quanto doveva fare, indicato il bar da cui doveva telefonare e che alla fine della puntata erano tutti contenti. Tranne la Venier, seccatissima con il direttore di Aiazzone. "Perché?" ho chiesto. Maria ha risposto che, secondo Mara, quello di Aiazzone non era stato ai patti, aveva ripetuto troppe volte il nome del mobilifìcio e, se ho ben compreso, appena le telecamere si sono spente la Venier l'ha rimproverato per telefono». L'amica Anna conclude: «Maria in televisione c'è andata per disperazione, adesso sogna che le diano un lavoro, un aiuto. Qui, ad Avigliana, qualcuno l'ha capita, altri l'hanno criticata. Beh, è quasi l'una, tra poco dovrebbe rincasare». Infatti, alle 13,10 ecco la sostituta di Rocco Spagna. Arriva con la figlia su una «Opel» rossa che dimostra tutti i suoi 18 anni. Alla presenza di cronista e fotografo reagisce con un «ooh» di stupore misto a contentezza, sorride: «Venite su: oddio, l'alloggio è una pena ma togliamoci dalla strada». Per le scale dice: «Ho capito, siete qua perché attorno alla trasmissione c'è maretta, quelli di Canale 5 mi hanno telefonato. Però, per favore, non parliamo di tv che sfrutta i poveri, di tv cinica». Beh, per la verità, siamo venuti da lei perché la denuncia del disoccupato di Matera induce al sospetto che siamo di nuovo dinanzi a un caso di tv che vende le persone, che propina storie false, inventate a ta¬ volino. La chioma rossa di Maria Torcasso fa vigorosamente no: la figlia Sara non è interessata, si rifugia in camera sua tappezzata di foto e poster di Leonardo DiCaprio. L'alloggio è spartano. Maria fa accomodare sul divano male in arnese del salottino, sommerge sotto una cascata di parole: «Sono sfrattata, campo facendo le ore come colf, presto mi taglieranno luce e gas. Non so più dove sbattere la testa. Però, siccome mi sono sempre arrangiata e mai arresa, ho provato anche questa cosa di Canale 5. Mesi fa, ho letto la pubblicità che annunciava una nuova trasmissione per aiutare i bisognosi, ho scritto raccontando il mio caso, mi hanno risposto che m'avrebbero preso in considerazione. Poi, silenzio assoluto. Venerdì scorso, ho deciso di fare come il cuore comandava. Treno sino a Milano, da un bar ho telefonato a "Una goccia nel mare". Mi sono spacciata per una dirigente d'azienda che voleva offrire lavoro, sono riuscita a parlare in diretta con la Venier mettendo nella voce tutta la disperazione che ho. Poi, mi sono precipitata in studio». Sapeva dov'era? «Che diamine, lo sanno tutti che gli studi di Canale 5 sono a Cotogno Monzese. E là, è saltata fuori l'offerta di Aiazzone. Mi hanno pagato l'albergo e il biglietto per il ritorno in treno». Insomma, lei ha recitato tutto quanto era previsto dovesse recitare il disoccupato Spagna. Maria accende l'ennesima sigaretta, gesticola: «Che ne so io di questo signore? Ho fatto di testa mia». Senta, signora: la sua amica la racconta diversamente. Maria ascolta, la sicurezza vacilla, la sigaretta viene spenta a metà. Un'altra è subito accesa: «Beh, per la verità a Milano sono andata in auto, mi ha portato un signore... ecco, anche...». La frase rimane incompiuta. Maria Torcasso ha recuperato sicurezza e facondia. Difende a spada tratta «quelli della tv, che carini... nooo, non mi hanno detto come comportarmi con voi., il fatto è che io ho bisogno d'aiuto, speriamo che Aiazzone mi assuma come promesso durante la trasmissione». Ci parli di Milano, della telefonata dal bar. ((Ancora? Ma no, lasciamo perdere. Piuttosto, una cosa così forse non la farei più. Eh sì, non so se, viste le reazioni della gente, andrei ancora in tv. Nemmeno il sindaco di Avigliana s'è fatto vivo: dov'è finita la solidarietà? Ripeto: spero nel mobilificio, spero che "Una goccia nel mare" mantenga le promesse. Pensi, a qualcuno hanno trovato la casa, ad altri hanno pagato l'affitto per mesi e fornito l'arredamento, a un pescatore hanno regalato la barca». Auguri signora: che Aiazzone, Canale 5 e Mara Venier le diano una mano. Claudio Giacchino

Luoghi citati: Avigliana, Matera, Milano, Spagna, Torino