Confronto all'americana fatale per Bilancia di Giulio Gavino

Confronto all'americana fatale per Bilancia Sanremo: il serial killer accusato dell'omicidio di due cambiavalute e di un benzinaio Confronto all'americana fatale per Bilancia / testimoni di tre delitti: sì, è lui l'assassino SANREMO. «E' lui l'assassino». I testimoni di tre delitti e una rapina hanno riconosciuto in Donato Bilancia l'uomo con la pistola. E' lui il serial-killer della Liguria. Se Bilancia aveva confessato con cinismo la lunga scia di sangue e dolore, adesso ad accusarlo sono le persone che aveva travolto nella spirale di terrore svanita solo il 6 maggio con il suo arresto. La trasferta a Sanremo per l'incidente probatorio disposto dal gip Eduardo Bracco su richiesta della procura è durata l'intero pomeriggio di ieri e segna un punto fermo nelle indagini che riguardano i morti disseminati all'ombra delle palme della Riviera. I testimoni oculari lo hanno riconosciuto per gli omicidi dei cambiavalute Luciano Marro, il 13 novembre, ed Enzo Gorni, il 20 marzo, entrambi a Ventimiglia, e del benzinaio Giuseppe Mileto, il 20 aprile, in un'area di servizio autostradale vicino a Sanremo. E una conferma è arrivata anche da Luisella, la prostituta alla quale Bilancia aveva già puntato la pistola alla testa e che è stata salvata dà un cliente che ha suonato al citofono. Era accaduto poco prima di Pasqua. Sono sei i testimoni che hanno preso parte all'incidente probatorio. Mario Toto, il cognato del cambiavalute Gorni, aveva addirittura visto Bilancia sparare. Poi c'è stata Cristina, la ragazza dell'autogrill che il 20 aprile si era fermata a fare benzina e alla quale Giuseppe Mileto aveva fatto capire che quell'uomo alle sue spalle vicino alla pompa era un rapinatore. Luisella, la «massaggiatrice», è stata colta da malore quando l'ha rivisto diatro allo «specchio segreto» utilizzato per la ricognizione di persona. Gli altri testimoni hanno confermato, con qualche incertezza, gli altri dettagli. La fuga da Ventimiglia dopo l'omicidio di Gorni, il sopralluogo all'ufficio cambio di Luciano Marro. E lui? Non ha fatto nulla per sottrarsi all'esame. E' arrivato alle 16 nel cellulare blindato che ancora una volta ha impedito a fotografi e cameramen di dargli un volto diverso da quello delle foto segnaletiche. Una procedura che conferma l'esistenza di un «patto» con la magistratura, un trattamento di riguardo a fronte della collaborazione. Bilancia si è presentato nella stanza del confronto con una tuta grigia, la sua «divisa» da carcerato e con la barba lunga. Ha rifutato lamette e sapone. Non ha voluto indossare la giacca come richiesto dal giudice. E' apparso scostante, come un leone in gabbia che deve obbedire al domatore. Le sue confessioni sono sicuramente importanti ma le indagini continuano. Non è D serial-killer a condurre il gioco. Il procuratore Gagliano, che ha presenziato al riconoscimento insieme ai sostituti Antonella Politi, Ubaldo Pelosi e Giovanni Maddaleni, al tennine della complicata procedura di identificazione ha tirato un sospiro di sollievo: «I riconoscimenti sono ora una realtà giudiziaria. Interrogheremo Bilancia mercoledì prossimo». Per le parti lese erano presenti gli avvocati Natale De Francisi (Mileto) e Paola Moroni (Marro). E mentre da Sanremo arrivano le nuove conferme sulle responsabilità del serial-killer le indagini proseguono. A Genova, dove si cercano gli eventuali complici di Bilancia, a Sanremo, dove l'obiettivo è risalire al ricettatore che gli ha fornito la pistola. Oggi nuovo vertice tra procure nel capoluogo ligure. Obiettivi: scaletta degli interrogatori e perizia psichiatrica. Alla fine, dai testimoni sono arrivate accuse determinanti. Sulla roulette del «Walter», come Bilancia veniva chiamato nei giri dell'azzardo, è uscito lo zero. Vince il banco. La giustizia. Giulio Gavino E la massaggiatrice Luisella sviene quando lo vede dietro lo specchio segreto A lato l'ufficio di cambio a Ventimiglia dove è stato ucciso Enzo Gorni Sopra, Donato Bilancia

Luoghi citati: Genova, Liguria, Sanremo, Ventimiglia