«Odiava le prostitute straniere» di Fabio Pozzo
«Odiava le prostitute straniere» «Odiava le prostitute straniere» In treno svelò a un vicino: «Ci infettano» SAVONA. E' un giorno qualsiasi dello scorso novembre. Donato Bilancia, il presunto serial killer, sta viaggiando in treno verso Verona. Nello scompartimento si abbandona alle consuete chiacchiere tra passeggeri. E rivela il suo odio per le prostitute straniere. E' il movente, forse, che lo ha spinto ad ucciderle. Bilancia ai magistrati ha confessato diciassette delitti. Ma non ha ancora voluto dire il perché. Ha parlato solo dello sconvolgimento provato per 1'«amicizia tradita» da Maurizio Parenti (ucciso il 24 ottobre '97 con la moglie Carla Scotto a Genova) e Giorgio Centanaro (da lui soffocato il 16 ottobre '97). Ha detto che tutto sarebbe mcominciato da qui. Ma non ha convinto. Non lo sono i magistrati di Savona, che indagano sui delitti delle prostitute Stela Truya, Lyudmyla Zubkova, Mema Valbona e di Donika Hoxhollari: tre albanesi, una ucraina. E' importante la loro nazionalità. Secondo gli inquirenti, infatti, proprio dietro questo particolare potrebbe nascondersi il movente che ha armato il killer. Ritorniamo al novembre '97, sull'Intercity per Verona. E' lo stesso treno sul quale il giorno della Pasqua scorsa Bilancia ucciderà l'infermiera Elisabetta Zoppetti. «C'era una donna nello scompartimento di prima classe... Ho aspettato che andasse in bagno... Ho aperto con una chiave falsa... La donna s'è messa a urlare—Le ho messo sulla testa la sua giacca e le ho sparato», ha raccontato Bilancia al pm Enrico Zucca. Cinque mesi prima, però, con un casuale compagno di viaggio, il presunto serial killer aveva fatto altri discorsi. Aveva tenuto banco per quasi due ore. Ce l'aveva contro le prostitute straniere. «Vengono qui da noi e portano via il lavoro. Nel loro paese fanno le santarelline, qui in Italia fanno le puttane. Vengono a infettarci. E infettano pure i loro uomini...» è il sunto del suo sfogo. Quel viaggiatore, quel compagno di viaggio di Bilancia, sarà sentito nei prossimi giorni dal procuratore di Savona Vincenzo Scolastico e dai sostituti Franco Greco e Alberto Landolfi. Non è ancora una convinzione, ma è più di un'ipotesi per gli mquirenti savonesi: Bilancia può aver ucciso per razzismo, per xenofobia. Albanesi, un'ucraina, una nigeriana le sue vittime. Il procuratore non si espone: «Può avere un significato. Abbiamo disposto accertamenti», si limita a dire. Torna anche il sospetto di una presunta malattia di Bilancia, che non voleva rapporti «sicuri». Scolastico: «Supposizioni». Proprio al procuratore di Savona, pochi giorni fa, si è presentata accompagnata dal marito anche Gabriella Pasquali Carlizzi, la scrittrice di Porto Ercole che dice di essere depositaria dei principali segreti italiani, dal caso Moro al delitto di via Poma e che calunniò lo scrittore Alberto Bevilacqua sostenendo fosse il «mostro» di Firenze. Messa a verbale da un agente di polizia giudiziaria, ha rinnovato le accuse contro lo scrittore, svelando i «suoi» segreti del caso Bilancia. Fabio Pozzo
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