«Abbiamo vinto, sciopero sospeso»
«Abbiamo vinto, sciopero sospeso» L'Authority avvia una procedura d'infrazione contro la Rai per l'oscuramento dei radicali «Abbiamo vinto, sciopero sospeso» Bonino: una gara vera per «radio Parlamento» ROMA. Il commissario europeo Emma Bonino è arrivata da Bruxelles per sostenere la battaglia dei radicato per la sopravvivenza della loro radio, minacciata dal passaggio al gigante Rai del servizio pubblico radiofonico dal Parlamento. E tocca a lei annunciare in una conferenza stampa che lo sciopero della sete dei 21 militanti della lista Pannella, è stato sospeso giovedì a mezzanotte. Per problemi medici degli scioperanti, dopo 48 ore ininterrotte senza bere, ma anche perchè qualche risultato è stato ottenuto. Grazie anche ai tanti sostenitori di Marco Pannella il quale, dal suo letto d'ospedale, scrive a Prodi. Il primo fatto nuovo è l'apertura di una «procedura di infrazione» da parte del'Authority per le Tic, a seguito della lettera-denuncia contro la Rai spedita dal presidente della commissione parlamentare di Vigilanza Francesco Storace al ministro delle Poste Maccanico e al presidente della Rai Zaccaria, spiega una spossata Rita Bernardini, coordinatrice degli scioperanti. Ma è già polemica su questa iniziativa. Il re- sponsabile informazione dei deputati Ds, Giuseppe Giulietti, ha chiesto a Storace «una convocazione immediata della commissione» affinché «ci faccia conoscere il suo pensiero e ci dica come stanno le cose». Il «Gr Parlamento» della Rai, che fa concorrenza al servizio svolto da Radio radicale, non si limita a trasmettere le sedute di Camera e Senato, ma vi aggiunge servizi politici vari (per esempio gli «stati generato» della sinistra a Firenze o la confe¬ ron^Q nmnr'imm'itin'i Ai An 'i \7t\vf\ renza programmatica di An a Vero na, riferisce meticoloso Storace), violando la legge Mammì per la quale la nuova rete radio Rai dovrebbe essere dedicata «esclusivamente» ai lavori parlamentari. Seconda novità, Mediaset, dopo una visita di Fedele Confalonieri e di Gianni Letta agli scioperanti, ha pubblicamente fatto ammenda sull'ostracismo alla lista Pannella da parte della tv. E ben 5 ex presidenti della Corte Costituzionale (da Baldassarre a Caianiello, da Casavola a Corasaniti, a Paladini, si sono impegnati a esaminare le questioni di principio sollevate dalla stessa Bonino in un articolo sul Corriere della Sera. Insomma, un primo successo i radicato lo hanno conseguito. Ma Bonino rilancia. Chiede che si approvi al più presto il provvedimento che giace al Senato, che prevede la proroga del servizio di Radio radicale fino alla nuova convenzione da stipulare dopo una «gara vera», «come aveva annunciato Prodi» e «come prescritto anche dall'Antitrust, cioè impedendo che la Rai rafforzi la sua posizione do- mni'iiiln nninnJnnfln 1 ■■. min *• minante estendendo la sua quarta rete finanziata dallo Stato». Il commissario europeo punta il dito contro il ministro Maccanico, il sottosegretario Vita e lo stesso presidente del Consiglio Prodi, al quale i radicali hanno chiesto ripetutamente di essere ricevuti, senza successo. «Ricordo che è stato Prodi ad essere venuto meno ai propri impegni e ad aver mancato alla parola data: ad aver tollerato che il ministero delle Comunicazioni, per conto del governo, difendesse in Parlamento posizioni stataliste in difesa del monopolio Rai, opposte a quelle approvate in Consiglio dei ministri». «A troppi farebbe comodo far fuori i testimoni di trent'anni di storia politica italiana», aggiunge Bonino, alludendo anche all'enorme archivio della radio. E indica 1'«unico testo che corrisponde fedelmente a quanto il governo aveva deliberato», quello dei senatori a vita, tradotto in un emendamento depositato alla Camera e sottoscritto, fra gli altri, da Silvio Berlusconi, Furio Colombo e Francesco Storace. [m. g. b.] Y§ I " """'il i ^'M[llM^TMillBBBBBlìì?J'"''i' L'«euroministro» Emma Bonino
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