Berlusconi: il ppe mi accoglierà di Enrico Singer

Berlusconi: il ppe mi accoglierà Il premier: «Al vertice del 2 giugno a Bruxelles non ci sarò. Dove c'è lui, non posso esserci io» Berlusconi: il ppe mi accoglierà «Sono l'erede di De Gasperi». Marini: è grottesco IL CENTRO En ROMA ™ scontro per un posto in Europa. Scontro sempre più aspro tra le diverse anime del centro. Con Silvio Berlusconi che già si sente sicuro dell'ingresso nel partito popolare europeo di Kohl, Aznar e Martens, al punto da proclamarsi «erede di De Gasperi, La Malfa e Saragat». Con Franco Marini che si ribella e che dà un velenoso «consiglio» al leader azzurro: «Non si richiami all'eredità di De Gasperi e di altri grandi che hanno fatto l'Italia, perché sfiora il grottesco». E con immediate ripercussioni internazionali, perché il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ieri sera, al termine di un comizio a Parma, è stato chiaro con i giornalisti: «Non sarò a Bruxelles il 2 giugno», al vertice del ppe che esaminerà il caso Forza Italia. Ma andiamo per ordine. La nuova fiammata polemica è stata innescata dalle notizie che arrivano da Bruxelles sulle trattative per l'ingresso dei forzisti nel ppe, aperte ormai da una settimana. Martedì prossimo ci sarà una seconda tornata di colloqui tra la delegazione azzurra, guidata dal capogruppo Claudio Azzolini, e quella europopolare che è guidata dal presidente del partito in persona, il belga Wilfried Martens. E l'accordo è vicino. Già nella prima riunione, mercoledì scorso, sarebbe stato deciso che il vertice del 2 giugno quello con tutti i capi di partito e con tutti i primi ministri - sarà una occasione per esprimere «un giudizio politico», ma che la decisione operativa sarà comunque presa «in seno al gruppo del ppe a Strasburgo e a maggioranza». Come dire che l'ingresso dei 24 eurodeputati di Forza Italia nel ppe è cosa fatta perché la maggioranza del gruppo è favorevole. E l'opposizione di Prodi, di Marini, di Gerardo Bianco e di Francesco Cossiga avrebbe soltanto l'opportunità di manifestarsi nel i vertice di Bruxelles, ma non di bloccare l'apertura del ppe agli azzurri. Da qui l'esultanza di Berlusconi che, ieri, in un'intervista televisiva a Paolo Liguori su «Italia 1», ha detto: «E' ancora un procedimento in corso, ma credo che ormai sia sicuro che i popolari europei ci accoglieranno nel loro gruppo, riconoscendo in noi gli eredi di grandi uomini come De Gasperi, La Malfa e Saragat che hanno fatto l'Italia libera e democratica, legata all'Occidente». In un colpo solo Silvio Berlusconi ha rivendicato così l'eredità politica dell'intero centro: dalla de al repubblicani, ai socialdemocratici. La reazione del segretario del ppi, Marini, è arrivata subito. «La partita non è ancora chiusa, perché noi non accetteremo lo snaturamento della fisionomia del ppe che è la nostra casa europea dove siamo e dove rimarremo. Far entrare Forza Italia sarebbe come far entrare in quella casa un abusivo», ha detto Marini che ha poi «consigliato» a Berlusconi di «evitare il grottesco rivendicando l'eredità di De Gasperi». Sulla scia di Marmi ha sparato a zero il presidente del ppi, Gerardo Bianco, che dei forzisti ha detto: «Hanno cambiato tante casacche che non sanno nemmeno più da che parte stanno. E' certo, comunque, che con i popolari europei non hanno nulla a che fare e questo il tempo lo dimostrerà». E subito si è manifestata anche l'irritazione di Romano Prodi. Il presidente del Consiglio è stato invitato - con lettera spedita mercoledì scorso da Bruxelles - al vertice del ppe del 2 giugno al quale parteciperanno tutti i segretari deipar- titi aderenti (per l'Italia Marini, Buttigliene, Casini e, forse, Cossiga) e tutti i capi di governo espressione dei popolari europei che sono, oltre a Prodi, il tedesco Helmut Kohl, lo spagnolo José Maria Aznar, il belga Jean Lue Dehaene e il lussemburghese Jean Claude Juncker. Prodi non ha ancora ufficialmente annunciato che non andrà a Bruxelles, ma ieri, dopo un incontro a Palazzo Chigi con Marini, è filtrato un passo della lettera che il presidente del Consiglio ha inviato a Martens già la scorsa settimana e che lascia pochi dubbi sulle sue intenzioni. «Tra me e Berlusconi vige un principio di alternatività», scrive Prodi. Perché risulta «anomalo che un capo di governo sia seduto vicino al leader dell'opposizione». E Marini ha riferito che Prodi ieri ha ripetuto a chiare lettere che «dove c'è Berlusconi non ci posso stare io». Naturalmente questa «alternatività» scatterebbe dopo l'ingresso di Forza Italia nel ppe: al prossimo vertice di Bruxelles, Berlusconi non ci sarà comunque. Ma potrebbe esserci in quelli futuri e Prodi lancia un messaggio preciso. Tra l'altro, il 3 giugno, all'indomani del vertice di Bruxelles, è in calendario un incontro bilaterale ProdiKohl sul quale peserà la vicenda Forza Italia. La battaglia non è ancora conclusa, e Berlusconi butta benzina sul fuoco: «I miei programmi sono in linea con il ppe. L'imbarazzo di Prodi? E' un problema suo». Enrico Singer A sinistra Franco Marini segretario dei popolari italiani Sopra il titolo Silvio Berlusconi fondatore di Forza Italia