La battaglia di Wojtyla di Giorgio Calcagno

La battaglia di Wojtyla «Ogni individuo è un essere unico e irripetibile» La battaglia di Wojtyla UOMO, preso dal desiderio di avere e godere, più che di essere e crescere, consuma in maniera eccessiva e disordinata le risorse della Terra e la sua stessa vita». Quale leader dei Verdi ha scritto queste parole? Lo stesso che ha detto un giorno, senza aspettare la frana di Sarno: «Il dissesto ecologico nasce da un uso arbitrario della natura, di cui si violano le leggi e l'ordine naturale, ignorando la finalità che è immanente all'opera della creazione». Questo esponente sconosciuto del movimento ecologista è Karol Wojtyla, che non ha perso occasione per denunciare i rischi di uno sfruttamento dissennato dell'ambiente. Le parole del Papa polacco, pronunciate nelle udienze, rivolte agli ascoltatori di ogni Paese, filtrate nelle encicliche, riempiono molti volumi, riservati alla pazienza dei teologi. Ma pesano anche isolate, e non solo per l'autorità di chi le pronuncia, quando toccano i nodi decisivi della nostra esistenza. Ce ne dà una prova il libro «Coraggiosi nella verità, generosi nell'amore» che sta per uscire dalle edizioni Neri Pozza La ba con la firma di Giovanni Paolo n. E' una antologia di pensieri, giudizi, ammonimenti sui temi oggi più caldi, che monsignor Giovanni Zilio ha tratto dallo sterminato repertorio pontificio. Karol Wojtyla parla naturalmente come capo della cristianità, ma colpisce, in tanti dei passi riportati, l'aggettivo «umano» che viene premesso con insistenza a quello «cristiano». Perché «non è necessario rifarsi alla luce della fede cristiana» per capire certe verità di fondo. «Quando la Chiesa le richiama, non vuole introdurre uno Stato cristiano; essa vuole semplicemente promuovere uno Stato umano». La difesa dell'ambiente è la stessa che muove il Papa nella sua battaglia per la difesa della vita, per la difesa della persona, nella sua concretezza individuale, perché l'uomo è «unico e irripetibile» come più volte egli ribadisce. E ci sono altri valori da recuperare, che la Chiesa aveva troppo a lungo lasciato in ombra: ojtyla come provano le parole di Giovanni Paolo II sulla donna, sulla coscienza, sui credenti in altre fedi religiose e soprattutto sugli ebrei. Il Papa, contro una lunga tradizione falso-ascetica, sottolinea, nella sua positività, lo sport, la danza, la cura del corpo. E, contro gli anatemi di qualche incauto prelato, si rivolge «con accorata sollecitudine, ai malati di Aids. Fratelli in Cristo, che conoscete tutta l'asprezza della vita sulla croce, non sentitevi soli. Con voi è la Chiesa». L'ultima preoccupazione è per i pericoli di una tecnologia impazzita, che viene a negare l'uomo nel momento in cui crede di servirlo. «L'uomo può costruire un mondo senza Dio, ma questo mondo finirà per ritorcersi contro Tuo mo», scrive il Papa. Si rivolge solo ai credenti? Anche chi non crede difficilmente potrà respingere questa parola. Troppe volte ha visto il mondo rivoltarsi contro chi credeva di dominarlo. Giorgio Calcagno

Persone citate: Giovanni Paolo, Giovanni Paolo Ii, Giovanni Zilio, Karol Wojtyla, Neri Pozza, Wojtyla Uomo