«Cattolici, uno sforzo» di Liliana Madeo
«Cattolici, uno sforzo» «Cattolici, uno sforzo» Mancina: riconoscetene la validità CROMA LAUDIA Mancina - parlamentare pds e membro della commissione Bicamerale sospira, trascinata dalll'intervento del Papa a tornare ancora sul tema dell'aborto, un tema che ha attraversato per anni il dibattito politico e quello fra le donne. A un convegno delle donne del pei, anni fa, un suo intervento fece clamore, parve una legittimazione delle ostilità che dal mondo cattolico erano sempre venute alla legge. «Non fui capita. Ci fu un equivoco. Sostenevo semplicemente che dal punto di vista giuridico la legge riconosceva libertà di autodeterminazione della donna». I dati diffusi dal Papa sulla dimensione delle interruzioni di gravidanza sono enormi, la drammaticità della sua denuncia e la severità del suo giudizio nei confronti delle donne che hanno abortito hanno un suomo particolarmente grave. «Da quando c'è la legge, il numero degli aborti è in continua e netta diminuzione. Significa che questa legge non ha fatto danni, ma anzi ha avuto effetti positivi. Sarebbe ora che anche i cattolici, senza violare le loro convinzioni, riconoscessero che sul piano giuridico la legge dà soluzioni a problemi seri. La loro è una battaglia culturale, una questione di coscienza». Non solo dal mondo cattolico sono venute in questi anni propositi di modifica della legge. Ne parlò D'Alema, ad esempio. A indicare un fronte sotterraneo di malumore anche all'interno del suo partito. «Ogni tanto qualcuno parla di revisione. Qualche uomo. Noi donne della sinistra mai. Alcune hanno detto che si possono fare più sforzi per attuare la prevenzione che la legge prevede. Giusto. Ma tutte noi abbiamo guardato alla riduzione degli aborti come una tendenza positiva e al superamento dell'aborto come il fine ultimo. Attraverso la piena libertà di autodeterminazione della donna, la legge sull'aborto deve essere accettata come un passaggio che porti al superamento* dell'aborto stesso. Penso alla conoscenza e diffusione dei contraccettivi». Però la Chiesa . non consente i contraccettivi che non siano naturali. Intralcia quindi il fine cui la legge mira. «Ma è la Chiesa che si è infilata in im cui de sac su questi temi. Una posizione che oltre tutto è poco seguita dai cattolici. Lo stesso Gerardo Bianco ha detto in questi giorni che non la legge va cambiata ma che il dibattito intorno ad essa va ripreso e allargato. Credo che ci deve essere discussione sul piano culturale e morale. Tenendo fermo il principio dell' autodeterminazione della donna. E riconoscendo a ciascuno il diritto di interrogare e rispettare la propria coscienza. I cattolici liberali dovrebbero trovarsi su questo terreno. Ma questo Papa non è un cattolico liberale». Liliana Madeo Claudia Mancina, parlamentare del ds e membro della commissione Bicamerale
Persone citate: Claudia Mancina, D'alema, Gerardo Bianco
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