Le reazioni di Daniela Daniele

Le reazioni Le reazioni Partiti pronti a dialogare i ROMA. Acceso ed appassionato, ma con disponibilità al dialogo tra tesi opposte e con attenzione a non turbare delicati equilibri politici, il dibattito intorno all'aborto. Del resto, sono ben 12 le proposte di legge presentate, dall'inizio della legislatura, che direttamente o indirettamente affrontano il tema dell'interruzione di gravidanza. Otto di queste ora aU'esame della Camera, quattro al vaglio del Senato. Otto presentate dall'Ulivo e dal Prc, quattro da esponenti del Polo, ma con un elemento in comune: la richiesta di una commissione parlamentare d'inchiesta sull'attuazione della legge sull'aborto, la 194, e sul ruolo dei consultori. Non è modificando la legge sugli aborti che si riuscirà a ridurne, ancor di più, il numero. La ministra per la Solidarietà sociale, Livia Turco, ritiene che sia invece opportuno «lavorare affinché il desiderio di maternità sia assecondato, mentre oggi è ostacolato: fare un figlio costa troppo». E ribadisce che, in 20 anni, il numero delle interruzioni di gravidanza non è aumentato, «anzi è diminuito drasticamente». Invita, infine, quanti vorrebbero cambiare o cancellare la legge a ripensare a quanti aborti e quante morti di donne si devono segnare nel libro nero degli anni della clandestinità. Prevenire, informare, dare un autentico sostegno alle coppie, attraverso una ben organizzata rete di consultori: in un concetto, promozione della maternità. E' la ricetta della ministra della Sanità, Rosy Bindi. «Bisogna eliminare - dice - gli ostacoli economici, sociali e culturali alla maternità. Chiediamoci perché in Italia ci sia un così basso tasso di natalità, perché sia così difficile far nascere un bambino». Il leader del suo partito, il Ppi, Franco Marini, non è per una crociata contro la 194, ma - ha detto per un confronto nella maggioranza che conduca a «soluzioni legislative» in linea con «la difesa, comunque, della vita». Il bilancio della 194 è, per Marida Bolognesi, presidente della commissione Affari Sociali della Camera, positivo, anche se «si tratta di un testo senz'altro migliorabile», soprattutto nella parte che riguarda la prevenzione, l'educazione sessuale e il sostegno alle famiglie. (Aperti alla revisione della 194, in considerazione del valore irrinunciabile della vita umana»: così si esprime il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. E commenta: «Il dramma dei non nati è un problema di coscienza aperto in tutto il mondo: da cattolici siamo contro l'aborto, da liberali siamo consapevoli cne non può venir meno il principio deLd libertà di coscienza». Diversi i toni del suo collega di partito, Alberto Michelini: «La 194 è stata una legge ipocrita e ambigua... un semplice lasciapassare per l'aborto». Intenzionato a prendere l'iniziativa, anche per «evitare che i consultori pubblici diventino luogo di diffusione della cultura abortista», il segretario del Cdu. Rocco Buttigliene è tra quelli che vogliono rivedere la 194, ma prima di tutto «applicarla». Infatti, sostiene, «pur con tutti gli errori che contiene, non legittima di certo l'aborto libero». Carmelo Palma, della Lista Pannella, ritiene invece necessario Un adeguamento della legge affinchè l'aborto da «autorizzato» possa diventare «diritto individuale». Ombretta Fumagalli Carulli, presidente dei senatori di Rinnovamento Italiano, è convinta che la 194 sia stata un fallimento: «Va, quindi, ridiscussa». Dello stesso parere, Clemente Mastella (Cdr): «Una revisione delle norme appare più che opportuna». Daniela Daniele

Persone citate: Alberto Michelini, Carmelo Palma, Clemente Mastella, Franco Marini, Livia Turco, Marida Bolognesi, Ombretta Fumagalli Carulli, Rocco Buttigliene, Rosy Bindi, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Italia, Roma