Dal '99 tutti a scuola fino a 16 anni

Dal '99 tutti a scuola fino a 16 anni Nel biennio di formazione si potrà cambiare indirizzo di studi senza perdere l'anno Dal '99 tutti a scuola fino a 16 anni «Salvati dalla strada 50 mila ragazzi» ROMA. «Al fine di accrescere i livelli di istruzione e di formazione dei giovani per renderli corrispondenti a quelli degli altri Paesi dell'Unione europea, l'istruzione obbligatoria è elevata da otto aio anni. Sarà ulteriormente elevata fino al compimento del 18° anno di età mediante programmazione da definire nell'ambito del provvedimento di riordino dei cicli scolastici». Così dice l'articolo 1 del disegno di legge che ieri mattina il Consiglio dei ministri ha approvato e trasmesso alla Camera con «procedura d'urgenza». Eccone i contenuti. OBBLIGO. L'obbligo scolastico è innalzato da otto a 10 anni. Si andrà cioè a scuola non più fino a 14 ma fino a 16 anni. CHE COSA CAMBIA. Il provvedimento, come ha spiegato Berlinguer, anticipa il carattere di flessibilità, autonomia didattica e orientamento contenuto nella riforma dei cicli. In pratica, dalla terza media in avanti, la formazione sarà volta a capire i veri interessi dello studente, il quale potrà cambiare indirizzo di studi senza perdere l'anno. Per fare questo le scuole medie e le superiori dovranno coordinarsi e lo faranno come meglio crederanno, in base alle nuove norme sull'autonomia. STUDENTI E INSEGNANTI. L'innalzamento dell'obbligo consentirà il recupero di 50 mila ragazzi l'anno che altrimenti, finita la scuola media, avrebbero abbandonato gli studi. Inoltre sarà possibile dare lavoro a circa tremila insegnanti. IL DISEGNO DI LEGGE. Poiché siamo l'unico Paese dell'Unione europea a non avere l'obbligo a 16 anni, il governo voleva un provvedimento rapido che stralciasse questa materia dal resto della riforma (che comunque sta andando avanti) e aveva pensato ad un decreto. Le opposizioni però avevano chiesto di non presentare una norma d'autorità, offrendo la loro disponibilità per la rapida approvazione di un normale disegno di legge: «L'innalzamento dell'obbligo non è né di destra né di sinistra», ha ribadito ieri Prodi. Quindi via alla collaborazione: il ddl consta di un solo articolo. I TEMPI. Il provvedimento potrà avere la «procedura d'urgenza» alla Camera, il che significa che entro 30 giorni dalla presentazione (cioè entro la fine di giugno) dovrà essere votato e approvato. Poi il Senato farà altrettanto, ed entro il 31 luglio l'innalzamento dell'obbligo dovrebbe diventare legge. QUANDO ENTRA IN VIGORE. La nuova norma entrerà in vigore con l'anno scolastico '99-2000, ma già dalla fine di quest'anno le scuole dovranno cominciare ad organizzarsi. QUANTO COSTA. I costi aumenteranno gradualmente man mano che la nuova legge entrerà a regime: cinque miliardi di spesa sono previsti per il '98, 67 miliardi e 591 milioni per il '99 e 281 miliardi e 158 milioni per il 2000. COME FINIRÀ'. Una volta approvata la riforma dei cicli didattici, nei 4-5 anni successivi l'ob¬ bligo verrà ulteriormente innalzato a 18 anni, in maniera che i livelli formativi dei giovani italiani possano uniformarsi a queUi dei maggiori Stati europei. In Germania - per esempio - sono diplomati 92 ragazzi su 100, 90 lo sono in Francia e oltre 80 in tutti gli altri Stati. Da noi la prcentuale supera di poco il 50%. LE REAZIONI. Il provvedimento del governo piace sostanzialmente a tutti. «L'innalzamento dell'obbligo non è più rinviabile, ma non bisogna dimenticare la necessità di portare avanti una riforma complessiva del sistema». Lo ha detto Enrico Panini, segretario della Cgil scuola, dando il senso di tutte le reazioni sindacali. E anche dalla Confindustria il vicepresidente Carlo Caliieri approva. Dal fronte politico il plauso è unanime. Lo hanno espresso i parlamentari della sinistra democratrica (Barbara Pollastrini e Luigi Biscàrdi), il leader di Rifondazione Fausto Bertinotti, il verde Nando Dalla Chiesa, il popolare Giovanni Manzini. Ma anche da esponenti dell'opposizione, come i ccd Carlo Giovanardi e Beniamino Brocca, è giunta man forte. Se queste non sono solo parole, 1 approvazione prima dell'estate dovrebbe essere scontata. [r. mas.] IL PROVVEDIMENTO H CHE COSA dia i-ragazzi po- CAMBIA iranno iscriversi al- L'istruzione pubbli- le superiori che Il ca obbligatoria du- avranno, nel bien- m rerà non più 8 an- nio, un carattere di 1 ni, ma 10 (si andrà «orientamento» a scuola fino a 16 'Nei 2 anni di anni) orientamento sarà possibile cambiare | I TEMPI corso di studi senza : , Le norme entre- perdere l'anno §| ranno in vigore ,. »l 2-anni aggiuntivi H nell'anno scolastico saranno gratuiti 1 1999-2000 LE SCUOLE H GLI STUDENTI «Ci sarà lavoro per p 'Verranno recupe- circa 3 mila inse- J tirati all'istruzione 50 gnanti H mila ragazzi l'anno «Le medie si coor|| che prima lascia- dineranno con le H vano la scuola superiori per attuali •Finita la terza irte- re, in attesa della riforma, un percorso didattico comune •Ogni scuola potrà sperimentare l'autonomia concessa con la legge Bassanini e organizzarsi liberamente I SOLDI L'obbligo ài 6 anni costerà 5 miliardi nel '98, 67 miliardi H e mezzo I mif Nardi r nel 2000 LA SCUOLA DELL'OBBLIGO IN EUROPA INIZIO FINE BELGIO 6anni IBannl DANIMARCA 6 16 GRECIA S.5 IB SPAGNA 6 16 FRANCIA 6 16 IRLANDA 6 IS ITALIA 6 14 LUSSEMBURGO 6 IS PAESIBASSI S 16 a tempo ptan» 18 a tempo parsfale INGHILTERRA S 16 AUSTRIA 6 IS IL DRAMMA DEI BANCHI VUOTI IN POSSESSO DELLA LICENZA ELEMENTARE 17.408.969 IN POSSESSO DELLA LICENZA MEDIA 16.41S.499 SENZA TITOLO DI STUDIO, 6.532.658 DIPLOMATI 9.997.484 4% LAUREATI 2.047.630 % {ALFABETI S45.612 Solo poco più del 50% dei giovani raggiunge il diploma di scuola superiore, in Europa la media è dell'80%.