Due italiani trionfano col porno

Due italiani trionfano col porno Due italiani trionfano col porno // controfestival hard consegna gli Oscar CAlNiNES. «Il cine porno è lato oscuro, il rimosso del cinema. Noi non siamo considerati registi, quando chiediamo uno stand per vendere i nostri prodotti ci guardano male, una volta sul mio set è arrivata addirittura la polizia con le pistole in pugno. Però, quando ci sono gli hot d'or, negli stessi stand c'è una processione interminabile di gente anche famosa che chiede un invito, che esibisce lettere e fax, che promette articoli e interviste. Per noi del porno, è l'appuntamento annuale con la rivincita». A parlare è Enzo Gallo, in arte Steve Morelli, regista hard-core dopo essere stato distributore, gestore di sale e grande appassionato di cinema («Non mi per- do ancora oggi una sola puntata di Fuori orario, il programma di Ghezzi») nella Torino degli Anni 70. E gli hot d'or, naturalmente, sono gli oscar del cinema porno, consegnati quest'anno in una villa principesca sopra Cannes, 600 mila lire per essere invitati. Organizzazione impeccabile da grande evento: smoking, abiti da sera, banchetto, qualche inevitabile concessione postmoderna al kitsch come cammelli e trampolieri. E una precisa norma comportamentale: le pornostar di entrambi i sessi sono ve- stite impeccabilmente, le scollature più osé e gli spacchi più eccentrici sono appannaggio delle aspiranti dive. Oscar alla carriera per star presenti (John Stagliano, spogliarellista passato all'hard e ispiratore di «Boogie nights») e per celebrità assenti (Pamela Anderson, la siliconata di «Baywatch», immortalata con l'ex marito in una esibizione hard ripresa - dice la leggenda - a sua insaputa). Come si conviene i premi sono tanti, una ventina, per accontentare tutti; come è inevitabile, la noia inizia a fare capolino quasi subito, nonostante gridolini di gioia e smorfie di delusione che fanno parte del copione. La festa verrà dopo, con un banchetto luculliano molto più civile e ordinato di tanti pranzi ufficiali. In attesa di sapere cosa ne sarà di Benigni e Moretti, gli italiani pomo hanno avuto due riconoscimenti. Luca Damiano (che in realtà si chiama Franco Lo Cascio ed è nel cinema dagli Anni 60) ha vinto il premio per il miglior remake con un porno che fa contemporaneamente il verso a Cocteau e a Disney, «La bella e la bestia». E Robert MaIone, notissimo stallone sabaudo, è il miglior porno attore europeo: la sua ultima fatica si chiama «Le notti della presidentessa» e rende espliciti i racconti di Monica Lewinsky. E' rimasto invece a bocca asciutta l'italiano più noto, Aristide Massaccesi, noto ai fans come Joe D'Amato: «Concorrevo con due film, "Il torero" e "Le notti erotiche di Antonio e Cleopatra". Ma non mi interessa: ho venduto i sette film che ho fatto quest'anno in tutto il mondo, sto per partire con un nuovo film che girerò in Ungheria, una storia erotica di pirati. E tra poco in edicola usciranno i miei film degli Anni 70: "Emanuelle nera" e così via: una serie solo mia, un onore che hanno avuto Truffaut e pochi altri». Invece Malone si accingo a diventare un ispettore Kojak arrapato e instancabile, sotto la guida di Steve Morelli («Ma gireremo a Barcellona, in Italia è sempre più difficile lavorare»). La notte di gloria è finita, bisogna tornare al lavoro. Stefano Della Casa Cerimonia blindata con le sexystar sulle colline di Cannes Alcune delle pornostar, a Cannes per la cerimonia degli «Hot d'or»

Luoghi citati: Barcellona, Cannes, Italia, Ungheria