AVANTI CLIENTI

AVANTI CLIENTI AVANTI CLIENTI Non c'è da vergognarsi a puntare sul prodotto -JT\ TORINO | | UANDO industriali e sindaI I calisti dicono che «il libro è 1 I un prodotto e, se è un buon y I prodotto, come tale va tratV tato senza vergogna», quando sostengono che «le cifre di lettori e non lettori italiani rispecchiano quelle del loro reddito», allora al convegno di turno non ti annoi. «La lettura come risorsa sociale», previsto anche Walter Veltroni, catturato invece a Roma da troppe fughe, di quadri e persone. Un bel titolo che potrebbe grondare retorica. Invece Antonio Calabro, vicedirettore del Sole 24 ore, apre provocando: «C'è gente che legge un sacco di manuali, come il fai-da-te, e alle inchieste risponde: non leggo libri. Non sa di essere un lettore». E questo bordine è venuto fuori dagli interventi di Giuseppe Antonini, amrninistratore delegato Feltrinelli, Innocenzo Cipolletta, direttore generale Confindustria, Pietro Marcenaro, sindacalista Cgil, e l'economista Marco Causi in rap- presentanza di Veltroni. Gran bel disordine in cerca di ordine. Se Causi dice giustamente che le biblioteche hanno più utenti di un tempo (il che spiegherebbe un calo di vendite), il nodo lo centra Cipolletta: «Se si crea un buon prodotto non c'è da vergognarsi. I produttori di libri devono cercare clienti». Marcenaro, anziché buttarsi nella retorica del libro che fa crescere, rilancia sostenendo che i clienti ci saranno se i rittadini saranno ere sciuti: «H problema non è far leggere, è diffondere cultura. E anche parlare è cultura». Forse è come dire: nasce prima il cliente o il venditore? Marco Nei rotti Innocenzo Cipolletta, direttore generale della Confindustria

Luoghi citati: Roma, Torino