Bnl, doccia gelata da Siena di Luigi Grassia
Bnl, doccia gelata da Siena Ciampi censura un'affermazione di Sarcinelli sul nocciolo duro Bnl, doccia gelata da Siena Monte Paschi: nessuna offerta vincolante ROMA. La Banca nazionale del lavoro può attendere: per sapere chi davvero vuole entrare nel «nocciolo duro» si dovrà aspettare fino a lunedì, cioè l'ultimo giorno utile (la data limite per presentare le offerte al Tesoro è infatti martedì 26). L'incertezza si lega in particolare al Credito Italiano, uno degli interessati, che ha deciso di rinvi; ogni decisione al 25, e al Monte de Paschi di Siena, il cui consiglio di amministrazione ha dato ieri una risposta interlocutoria, ma più no che sì: disponibilità a comprare il 2 per cento della Bnl in via di privatizzazione, ma senza formulare un'offerta vincolante, salvo che da qui a lunedì non ci sia qualche fatto nuovo nella forma di un convincente impegno da parte di altri istituti di credito. Anche sulle intenzioni di Mps, insomma, massima incertezza l'ino all'ultimo minuto. A questo punto l'unico candidato sicuro è l'Ina, mentre si attendono lumi da Imi (il cui presidente Sandro Molinari ha detto ieri che «nulla è escluso») e dal Banco de BilbaoVizcaya, il solo pretendente straniero. Ad accrescere l'incertezza le voci coree ieri su Banca Intesa (Am- broveneto più Cariplo) che aveva pronunciato un no interpretato dai più come definitivo ma invece starebbe ancora pensandoci. Il consiglio del Monte dei Pascili ha preso la sua decisione sotto la presidenza di Luigi Spaventa (che sta per passare alla Consob). Il comunicato finale spiega che solo «qualora si ravvisi la possibilità di partecipare industrialmente a un nucleo proprietario, i cui obiettivi risultino in linea con gli interessi strategici della banca», verrà inoltrata «un'offerta vincolante per una quota massima del 2% del capitale ordinario». La porta non è chiusa, ma allo stato delle cose la risposta equivale a un no. La doccia fredda è stata accompagnata dalle dichiarazioni, a margine dell'assemblea annuale di Confindustria, del presidente di Credit Lucio Rondelfi, che per Bnl non ha mostrato fretta: «Non ho ancora visto le carte. Ma una nostra partecipazione è ancora possibile, il consiglio di amministrazione ne discuterà il giorno 25». In occasione della stessa riunione di Confindustria, Mario Sarcinelli ha rilasciato delle dichiarazioni che hanno suscitato in serata il rimbrotto di Ciampi. Il presidente di Bnl ha auspicato un nocciolo duro del 20-25% e ha detto che «la soluzione ideale per l'azionariato stabile dovrebbe comprendere Ina, Banco de Bilbao e una delle banche italiane». Il Tesoro ha reagito con una nota che raccomanda, a tutela del mercato, «il massimo riserbo sull'operazione da parte di tutti i soggetti coinvolti» e aggiunge che «nessun orientamento è stato preso, non essendosi ancora conclusa la fase di presentazione delle offerte». Luigi Grassia Lucio Rondelli presidente di Credit prende tempo per decidere sul nocciolo duro della Bnl
Persone citate: Ciampi, Lucio Rondelli, Luigi Spaventa, Mario Sarcinelli, Sandro Molinari, Sarcinelli
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