Usa, nuovo orrore a scuola di Franco Pantarelli

Usa, nuovo orrore a scuola Tragedia nell'Oregon: l'assassino, 15 anni, è entrato nel refettorio con un focile dopo aver ucciso i genitori Usa, nuovo orrore a scuola Studente spara: tre morti e 25 feriti NEW YORK. Un altro ammazzato in una scuola americana. E' il sedicesimo dall'inizio dell'anno scolastico, un ritmo di due al mese ma la media potrebbe aumentare perché i colpiti dallo sparatore di ieri - un ragazzo del liceo di Springfield, nell'Oregon - sono stati complessivamente 25 e sette di loro ieri sera erano ancora considerati dai medici in pericolo di vita. Tutto si è svolto secondo quello che ormai è un copione: il ragazzo, Kip Kinkel, 15 anni, arriva a scuola in perfetto orario con un fucile nascosto sotto la giacca; entra nel refettorio, dove in quel momento si trovano almeno 300 dei circa 1500 studenti di quella scuola, e comincia a sparare. Panico, fuggi fuggi generale, ma molti dei presenti sono già a terra. Uno studente si avvicina al suo compagno, gli grida di smetterla, cerca di bloccarlo e dopo una colluttazione ci riesce ma finisce anche lui tra i feriti gravi. Nei momenti successivi, con la polizia che arriva, immobilizza definitivamente il ragazzo e lo porta in prigione e con le ambulanze che corrono sul posto per soccorrere i feriti, fra ragazzi sotto choc che gridano e genitori che si precipitano alla scuola, si viene poi a sapere che in casa di Kip Kinkel sono stati trovati due corpi di adulti. Ma fino al pomeriggio di ieri gli agenti dello sceriffo non si erano ancora pronunciati sull'identità delle due vittime, anche se alcune televisioni locali le avevano identificate con certezza come i genitori del ragazzo. Nonostante queste sparatorie siano ormai una sorta di tremenda abitudine, le piccole comunità restano convinte che sono cose che accadono solo «altrove», e quando succedono proprio lì si fanno cogliere impreparate, gli agenti di polizia si confondono, si contraddicono e le informazioni che forniscono ne risentono. Così ieri sera non era ancora possibile sapere se l'ucciso a scuola fosse uno studente o un insegnante. Da quello che si era potuto appurare, comunque, sembra che anche la «preparazione» di questo nuovo episodio abbia rispettato in pieno il copione. Lo sparatore parlando il gior- no prima con alcuni compagni aveva detto che si accingeva a fare «qualcosa di stupido», che più di una volta in passato aveva detto che «ammazzare qualcuno sarebbe divertente» e che una volta in classe aveva «giocato al professore» insegnando ai suoi compagni come si fa una bomba. Ma in questo caso c'è anche qualcosa che va al di là del copione e che già ie- ri, ancora a caldo, aveva provveduto a scatenare polemiche violentissime. Il ragazzo, infatti, mercoledì era andato a scuola con una pistola calibro 38.1 bidelli se n'erano accorti, lo avevano bloccato e lo avevano consegnato alla polizia. Come mai ieri è stato in grado di tornare con la stessa pistola, più un fucile semiautomatico calibro 22 e un pugnale di quelli in dotazione ai marines? Come mai nessuno aveva preso sul serio le sue parole? «Mi sembra incredibile - diceva fremente di rabbia una signora la cui figlia quindicenne era fra i feriti - lo avevano arrestato e lo hanno rilasciato come se niente fosse e come se finora non fosse successo nulla». «E' impossibile dare un sen- so a una cosa del genere», incalza Gary Bowden, un insegnante. «In pratica, ormai può benissimo capitare che un professore bocci uno studente e quello gli spari. Perché mai uno che va a scuola con un'arma non viene tenuto sotto osservazione?». Franco Pantarelli II ragazzo aveva annunciato il gesto Era già stato trovato in aula con una pistola Uno studente di Springfield sanguinante viene accompagnato dai soccorritori all'ambulanza. I feriti sono 25, di cui 7 in pericolo di vita

Persone citate: Gary Bowden, Kinkel, Panico

Luoghi citati: New York, Oregon, Springfield