La Cassazione: torni libero anche Maccari
La Cassazione: torni libero anche Maccari Annullata la condanna in appello per l'omicidio di Moro, processo da rifare anche per Etro La Cassazione: torni libero anche Maccari L'ex br: noi paghiamo i nostri debiti, non siamo mafiosi o piduisti ROMA. Il paradosso si ripete, anzi raddoppia. Dopo le fughe di Gelli, Cuntrera e dei sequestratori sardi, la magistratura s'era affrettata ad arrestare (pur lasciandolo in casa, agli arresti domicuiari), l'ex br Germano Maccari, condannato a trent'anni di galera per l'omicidio di Aldo Moro. S'avvicinava la sentenza definitiva e c'era il pericolo che l'imputato si rendesse irreperibile per non tornare in carcere, era il sospetto. Maccari si lamentò, lui non aveva alcuna intenzione di scappare, era controllato giorno e notte dagli uomini della Digos e si sarebbe costituito non appena la Cassazione avesse pronunciato la condanna definitiva. E appariva un po' strano che si fosse pensato a lui e non a Gelli, o ai sequestratori sardi. Ma tanto fu, e scattò l'arresto. Ieri il nuovo colpo di scena: la prima sezione penale della corte di Cassazione ha annullato seppur in forma parziale, limitatamente alla determinazione della pena-la sentenza di secondo grado contro Maccari e contro un altro ex- brigatista divenuto «pentito», Raimondo Etro. Il processo d'appello è dunque da rifare, la condanna non è diventata definitiva. E allora? Allora il risultato è che gli unici per i quali ci si era preoccupati che non fuggissero - anche per Etro era stato disposto un controllo a vista ventiquattr'ore su ventiquattro - non devono entrare in carcere, perché il verdetto non è definitivo. Lo era invece quello per Gelli, che se n'è andato indisturbato, e da ieri (il paradosso sta pure nella coincidenza delle date) lo è quello per il narcotrafficante Pasquale Cuntrera. La sesta sezione penale della corte di Cassazione, infatti, ha confermato la condanna a 21 anni di carcere per il boss mafioso di Siculiana. Ma per lui l'ordine di cattura «preventivo», che doveva servire ad evitare la fuga prima della sentenza di ieri, è arrivato quando era già sparito dalla circolazione. Nella casa romana dove è agli arresti, Germano Maccari la prende con filosofia. «Queste storie - dice dimostrano che se i mafiosi e i piduisti fuggono, gli ex terroristi si riconsegnano alla giustizia oppure, come nel mio caso, rimangono per pagare il loro debito. Io mai e poi mai avrei offeso una seconda volta la legge e i familiari delle vittime. Sono qui e accetterò con serenità la condanna che lo Stato, la giustizia italiana, intenderà infliggermi». Resta da vedere se ora, in virtù dell'annullamento delle condanne, Maccari ritornerà in libertà com'era fino all'altro giono e se a Etro (il quale era già agli arresti domicuiari, con un permesso per andare a lavorare) sarà tolta la sorveglianza speciale. «Non c'è dubbio - dicono gli avvocati difensori di Maccari, Tommaso Mancini e Maria Paola Di Biagio che l'annullamento della Cassazione confermi la sostanziale ingiustizia delprowedimento cautelare emesso due giorni fa per un ipotetico pericolo di fuga. Infatti, mentre Gelli e Cuntrera sono fuggiti e la sentenza è effettivamente diventata definitiva, per Maccari s'è verificato l'esatto contrario. A questo punto il nostro assistito deve tornare in libertà, e per questo faremo appello al tribunale del riesame». Tra l'altro, sia Maccari che Etro confidano che nel nuovo processo le loro condanne possano ridursi. «Etro - spiega il suo avvocato Antonio Monconi - potrà beneficiare di un'ulteriore riduzione di pena, come richiesto dai pm Ionta e Marini nel dibattimento di primo grado», [gio. bia.] L'ex br Germano Maccari condannato a 30 anni per l'omicidio di Aldo Moro
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