DOCILE COME IL MANGO di Igor Man

DOCILE COME IL MANGO DOCILE COME IL MANGO CACCIATO dal portone, rientra dalla finestra. Business as usuai? Suharto ha lasciato la carica, o, meglio, l'ha perduta sotto la spinta popolare sulla quale s'è innestata, vigorosa, la pressione della Casa Bianca. Il potere, tuttavia, non l'ha perduto, lui, il dittatore affarista che durante 32 anni ha trasformato l'Indonesia in una multinazionale asiatica e il governo in un consiglio di amministrazione. Wall Street l'ha licenziato per il tramite della Signora Albright ma Suharto rimane il principale azionista dell'azienda-paese, sicché continuerà a governare, anzi: ad amministrare, sia pure per interposta perso¬ na. Il successore è il suo delfino, e sembra destinato a una carriera, non si sa quanto lunga, di «testa di legno»; legno docile come quello del mango. Jusuf Habibie, 62 anni portati male, già vice presidente, ingegnere: ecco il successore. Quando Suharto era un oscuro sottouffìciale dell'esercito e Habibie un tredicenne saputello, scoccò tra i due un'attrazione fatale. In forza della quale Suharto diviene il padre putativo di Jusuf: «L'ho preso in casa da piccolo, l'ho allevato teneramente». Igor Man CONTINUA A PAG. 7 PRIMA COLONNA

Persone citate: Albright, Habibie, Jusuf Habibie, Suharto

Luoghi citati: Indonesia