Arriva la Stone e illumina la Croisette di Fulvia Caprara

Arriva la Stone e illumina la Croisette Divina e impegnata contro l'Aids: la star torna a Cannes e cancella il ricordo di «Basic Instino» Arriva la Stone e illumina la Croisette La segue il marito con le valigie CANNES DAL NOSTRO INVIATO La luce della stella Storie illumina da ieri un Festival che, fino a questo momento, aveva vissuto di apparizioni divistiche più maschili che femminili. Ma con l'arrivo dell'attrice la musica è cambiata, e i riflettori sono tutti concentrati sulla neo-sposa che a Cannes è legata da un rapporto particolare: è qui che, nel 1992, la provocante, ma anche sconosciuta bionda di allora, trovò, con «Basic Instinct», la consacrazione divistica da tempo inutilmente inseguita. Da quel momento sono passati sei anni, fondamentali nella vita e nella professione di un'attrice che oggi offre un'immagine di se stessa tutta diversa da quella che la lanciò: «Ho quarant'anni - è il suo slogan - e la gente si è resa conto che non sono una bambola Barine». Che sia così lo si capisce subito, anche dalle prime immagini che raccontano l'arrivo all'aeroporto: capelli cortissimi, semplice abito nero, piglio deciso nel concedere gli autografi. Sullo sfondo, carico di borse e valigie, in un atteggiamento che la dice lunga sul suo futuro di marito, s'intravede il corpulento Phil Bronstein, 47 anni, giornalista direttore del «San Francisco Examiner», con 10 mila dollari al mese di stipendio: una stupidaggine rispetto al cachet (20 milioni di dollari) richiesto dalla consorte per un solo film. Il programma della trasferta in Costa Azzurra non lascia troppo spazio a romantici momenti da sposini. Braccata da fotografi e operatori di ogni parte dell'universo, Stone ha giusto il tempo di: uno, riprendersi dalle fatiche del viaggio; due, scegliere i gioielli di Bulgari da indossare stasera insieme con l'abito firmato Ungaro; tre, concedere un pugno di interviste ad alcuni settimanali che dovranno tenerle chiuse nel cassetto fino alla data convenuta, per poi pubblicarle sotto forma di servizio di copertina; quattro, apparire a una conferenza stampa fissata per oggi pomeriggio con lo scopo di presentare «The Mighty», il film di Peter Chelsom in cui Stone (che ne è anche produttrice) appare per circa dieci minuti, nella parte della madre di un bambino interpretato da Kieran CulMn. E non è tutto: la diva sarà madrina, stasera, nel lussuoso ristorante «Le Moulin de Mougins», dell'annuale party anti-Aids organizzato dall'Amfar. Durante la serata a base di piatti elaborati, musica, asta di beneficenza con battitore professionista, la madrina pronuncerà un suo discorso visto che, come tutti sanno, è fortemente coinvolta nella battaglia contro la diffusione della malattia che l'ha privata di carissimi amici. Del gruppo di selezionati invitati al gala fanno parte, tra gli altri, Elton John, Jeanne Moreau e si parla anche dell'arrivo della Lollobrigida; inutile dire che la caccia al biglietto cresce di ora in ora. «Sono molto impegnata nella lotta contro l'Aids - ha spiegato Stone - e mi fa piacere poter essere la madrina di questa serata, dando anche una mano a Liz Taylor che in questo momento non può essere qui. Il progresso della ricerca nel settore è grandissimo e finalmente un buon numero di persone afflitte dal male possono sperare di vivere anche se sieropositive. Ma è proprio per questo che non dobbiamo fermarci, che bisogna cercare un vaccino, moltiplicare l'informazione, appoggiare la lotta per la prevenzione. E' mio dovere offrire il mio nome per la manifestazione dell'Amfar, è un impegno che porto avanti a Cannes, ma anche a Los Angeles e dovunque può risultare utile». Che cosa farà, intanto, all'ombra della sua Sharon, il povero Phil che, prima d'incontrarla, era noto per i suoi scoop in zone di guerra, per i modi spicci, per l'irresistibile «machismo»? Ce lo immaginiamo sedu¬ to a guardare il mare, in attesa che la neo-mogliettina trovi il tempo per concedergli mi po' d'attenzione. Almeno ieri i due hanno potuto godersi una giornata di tranquillità: in pantaloncini corti neri, camicia bianca di taglio maschile, scarpe da tennis e fusciacca di seta in vita, Stone ha fatto di tutto per cercare di passare inosservata tra gli ospiti dell'esclusivo Hotel du Cap. «E' bello scegliere - aveva det¬ to parlando del suo matrimonio -, ma è anche molto bello, per una volta, sentirsi scelta. Sono felice di aver deciso di dividere la mia vita con Phil, di fare le cose normali che fanno tutte le coppie, come arredare una casa, cercare insieme gli oggetti di cui vogliamo circondarci». Per Sharon, insomma, una nuova vita è iniziata e l'ombra minacciosa dei quarant'anni esiste solo nell'universo di Hollywood dove le attri¬ ci della sua età fanno fatica a trovare ruoli. «Peggio per loro - ha commentato la diva che vedremo tra breve nel remake di "Gloria", nei panni che furono di Gena Rowlands -, non capiscono che le mie qualità di interprete sono molto cresciute, che oggi sono molto meglio di dieci anni fa». Tutte cose che Phil, invece, ha capito benissimo. Fulvia Caprara Sharon Stone presenta oggi il film «The Mighty» e partecipa questa sera al party benefico anti-Aids

Persone citate: Elton John, Gena Rowlands, Jeanne Moreau, Kieran Culmn, Lollobrigida, Moulin, Peter Chelsom, Phil Bronstein, Sharon Stone, Ungaro

Luoghi citati: Bulgari, Cannes, Hollywood, Liz Taylor, Los Angeles, San Francisco