Pure Vìllari abbandona lo Strega?
Pure Vìllari abbandona lo Strega? La crisi del premo Pure Vìllari abbandona lo Strega? |1 ROMA E dimissioni da un preI mio che ha un passato I I glorioso, come lo Strega, ■"Imi appaiono un atto doveroso. Anzi, mi sembrano l'unico modo per protestare contro un riconoscimento letterario che assomiglia sempre di più ad un fantasma. Sarebbe meglio azzerare tutto e ricominciare daccapo»: l'italianista Maria Corti, direttrice del fondo manoscritti dell'Università di Pavia, ha definito «una buona notizia» le dimissioni del critico letterario Cesare Garboli e della scrittrice Rosetta Loy dal consiglio direttivo del premio fondato nel 1946 da Maria Bellonci. La Corti rivendica a sé il merito di aver provocato con le proprie dimissioni, due anni fa, «la presa d'atto della fine dello Strega come lo abbiamo conosciuto finora. Non sono per abolire questo premio, ma per ricrearlo, dalle fondamenta». Per la studiosa «l'esistenza di una giuria di oltre 400 persone, i cui nomi non sono di fatto pubblici, il cui elenco completo è conosciuto solo da pochissimi, significa aver privato lo Strega di un trasparente sistema di controllo delle votazioni, rendendolo completamente incontrollabile e vittima di tanti giochetti editoriali». Da qui la proposta di eliminare la mega-giuria, «per sostituirla con una pili snella di otto, massimo dieci persone». L'invito di Maria Corti non è rimasto senza seguito. Lo storico Lucio Villari, uno dei più illustri «amici della domenica», come si chiamano i giurati dello Strega, ha annunciato che sta riflettendo sull'addio. «Vivo con disagio questa mia partecipazione ad un premio che appare snaturato. Questa giuria - ha detto Villari è troppo affollata per i miei gusti, troppo facilmente manovrabile dagli editori». [AdnKronosl
Persone citate: Cesare Garboli, Lucio Villari, Maria Bellonci, Maria Corti, Rosetta Loy, Villari
Luoghi citati: Roma
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