Sull'occupazione cresce l'aria di scontro

Sull'occupazione cresce l'aria di scontro Sul tavolo Mezzogiorno, lavoro ai giovani, patti territoriali e forse l'Agenzia sviluppo Italia Sull'occupazione cresce l'aria di scontro Sindacati oggi da Prodi. Se c'è rottura, in piazza a fine giugno ROMA. Una manifestazione nazionale a Roma per sàbato 27 giugno. Questa - secondo quanto si è appreso - la decisione che Cgil, Cisl e Uil potrebbero annunciare stasera, dopo l'incontro a Palazzo Chigi con Prodi, per rimarcare una sostanziale insoddisfazione per l'azione del governo sul versante del lavoro e dello sviluppo nel Mezzogiorno. L'incontro dovrebbe concludere il confronto sull'attuazione del Patto per il lavoro e dunque verificare lo stato dei rapporti tra esecutivo e Cgil, Cisl e Uil. Salvo sorprese, dunque, non si dovrebbe registrare né un'intesa né una rottura che porterebbe allo sciopero. Finora - anche perché tutto dipende dall'incontro di oggi - non è stata presa alcuna decisione. L'ipotesi più gettonata è quella di una manifestazione a fine giugno. Insomma il replay della manifestazione del 22 marzo 1997 (anche allora per l'attuazione integrale del Patto per il lavoro del settembre '96) che vide in piazza pure D'Alema e Bertinotti. Le critiche dei sindacati al governo non riguardano tanto le misure messe in campo, quanto, l'incapacità di tradurle in fatti concreti. In particolare Cgil, Cisl e Uil chiedono l'apertura dei cantieri per le infrastrutture, l'assegnazione delle risorse per far decollare i contratti d'area firmati, una soluzione definitiva per l'emersione dal «nero», e per la formazione i finanziamenti necessari. Per la prima volta poi governo e sindacati dovrebbero confrontarsi sull'Agenzia per il Sud. La base delle proposte del governo resta il documento consegnato ai sindacati alla fine di marzo che sintetizza l'insieme delle misure per rilanciare gli investimenti e l'occupazione nel Mezzogiorno. Eccolo in pillole: 1) INFRASTRUTTURE. Per il 1998, nel Mezzogiorno, l'esecutivo prevede investimenti per oltre 22 mila miliardi in infrastrutture. La parte del leone la fa il ministero del Lavori pubblici con 6343 miliardi. 2) FORMAZIONE E SOSTEGNO AL REDDITO. Nel Fondo per l'occupazione, sempre per il Sud, sono stanziati 1871 miliardi. A questi vanno aggiunti 1850 miliardi dei Fondi strutturali europei. E anche i mille miliardi del piano straordinario per i giovani meridionali. 3) EMERSIONE DAL NERO. La carta che si vuole rafforzare è quella dei contratti di riallineamento, attraverso i quali gradualmente l'impresa che si «autodenuncia» esce dal nero. Per il passato è in arrivo una sanatoria: nessuna multa ma il pagamento di un ammontare di contributi pari al 25% rateizzatile in 10 anni. 4) CONTRATTI D'AREA. La parola d'ordine è «snellire le procedure» per far decollare almeno i contratti già sottoscritti. L'obiettivo è di avviarne entro l'anno circa 15, oltre a 25 patti territoriali.

Persone citate: Bertinotti, D'alema, Prodi

Luoghi citati: Italia, Roma, Sostegno