La moda va a scuola da Zegna di Luigi Grassia

La moda va a scuola da Zegna Il gruppo italiano è leader mondiale nell'abbigliamento maschile La moda va a scuola da Zegna Biella, incontro-studio con 150 industriali BIELLA DALL'INVIATO Dimenticare Beautiful. Al di là della gelosa conduzione familiare tramandata di padre in figlio, una grande casa italiana leader nella moda come la Zegna non ha nulla in comune col modello della soap-opera californiana (di cui, del resto, i quattro rampolli dell'ultima generazione in attività dicono di non aver mai visto neanche una puntata). Lotte in famiglia? Non è certo il modo di gestire quest'impresa di Trivero (Biella), anzi l'anmiinistratore delegato Paolo Zegna spiega che un fattore decisivo del successo è stata proprio «la completa sintonia fra di noi e la condivisione degli intenti e dei princìpi» ereditati dal fondatore, il bisnonno Ermenegildo. Risultato: nel 1997 un fatturato di 870 miliardi con 3700 dipendenti, nel '98 un bilancio in crescita e un riconoscimento internazionale alla qualità del lavoro e dei prodotti, da parte dell'International Apparel Federation, che ha deciso di organizzare proprio qui il primo incontro di studio fra 150 industriali dell'abbigliamento provenienti da tutto il mondo. Ieri all'avvio della sessione di lavoro gli ospiti stranieri hanno visitato lo stabilimento, che pure, osserva Paolo Zegna, non è l'ideale perché costretto negli spazi d'un edificio secolare, benché restaurato, accanto alla casa padronale come si usava cent'anni fa. Perché adattarsi a questa situazione? Facile risposta: anche la sede fa parte della tradizione e del mito. L'amministratore spiega quali sono i princìpi («quasi dei comandamenti») a cui lui, l'altro amministratore delegato Gildo e le cugine Anna e Benedetta, responsabili di relazioni esterne e training, si attengono nella gestione dell'impresa: «Prodotti di qualità, distribuzione di qualità, conoscenza del mercato», anche tramite le duecento boutique distribuite nel mondo che danno un'idea in tempo reale di quello che al cliente piace. Anche decenni fa, quando Zegna non produceva ancora vestiti né accessori, il pallino della qualità era già del bisnonno, che per primo in Italia firmò tutti i suoi tessuti e che negli Anni 40, quando la globalizzazione non si sapeva nemmeno cosa fosse, li esportava già in cinquanta Paesi. Attualmente il gruppo Zegna è leader mondiale nell'abbigliamento maschile con una quota, nella fascia più alta del mercato, del 30%; produce ogni anno 2 milioni di metri di tessuto, 3 milioni di cravatte, mezzo milione di camicie, due collezioni di abbigliamento formale, due collezioni sportive e una linea di accessori, in cinque stabilimenti in Italia e cinque all'estero (Svizzera, Turchia, Messico e due in Spagna). Il resto del mondo viene a Biella a imparare. Tutto questo, viene da chiedersi, ha il supporto della mano pubblica? Paolo Zegna precisa: «Per principio noi puntiamo a fare da soli. Un maggiore sostegno però sarebbe gradito. Fino a poco tempo fa dalle ambasciate non ci arrivava, in pratica, alcun aiuto. Adesso notiamo qualche indizio di cambiamento. Che cosa ci piacerebbe? Che il ministero degli Esteri, l'Ice e anche la Federtessile promuovessero di più la moda italiana. Non dico i nostri prodotti o quelli di altri, ma la moda in generale. Mostrare l'abbigliamento, i cibi, le bellezze turistiche, la cultura, lo stesso modo di vivere italiano, sarebbe il miglior biglietto da visita del nostro Paese nel mondo». Luigi Grassia L'amministratore delegato Paolo Zegna

Persone citate: Paolo Zegna, Zegna, Zegna Biella

Luoghi citati: Biella, Italia, Messico, Spagna, Svizzera, Turchia