Il paese prende in affitto gli sceriffi

Il paese prende in affitto gli sceriffi REPORTAGE A Binago, in provincia di Como: decisa la tassa spontanea, diecimila lire per famiglia Il paese prende in affitto gli sceriffi Colletta per pagare i vigilantes contro i ladri BINAGO (Como) DAL NOSTRO INVIATO Quando la microscopica Olivia, pelo nero, lingua rosa, coda elettrica, smette di abbaiare alle scarpe dell'intruso, dal cespuglio di rose arriva la signora Peppina in vestaglia azzurra, ciabatte e sorriso: «Lei sarà mica un ladro, no?». No, signora. «Sa, ho 75 anni, quattro figli per il mondo, uno addirittura a Milano, e mi spavento facile». Ma non ha per niente paura. Mette le braccia conserte, si gratta il gomito, dice: «Olivia è il mio antifurto, basta un rumore sulla ghiaia e lei abbiala. Vero Ohvia?». Come no. «Hanno rubato in quella casa laggiù, la vede? E in quell'altra, dalla mia amica Pessina Anna che ha visto la luce della comesichiama, la lampadina tascabile, proprio nella sua camera da letto. Perché le sono entrati in casa mentre lei dormiva anche se non dormiva. A me no. Mai. Perché quando sono cominciati gli assalti io ho messo le pentole alle finestre e alle maniglie». Le pentole? «Tutte le notti. Almeno fino a tre giorni fa, quando finalmente il paese si è comprato lo sceriffo». Benvenuti nel primo paese italiano - 3950 abitanti, un chiesone, una statale, due bar, un abete davanti a ogni villetta, campi coltivati tutto intorno, ronzio di jeep e zanzare su cielo bollente - dove si sono affittati (non comprati) una coppia di vigilanti che per sei milioni al mese, 10 mila lire per famiglia, più un milioncino dalle casse comunali, rimboccano le lenzuola alle notti di Binago. Per la precisione. Da lunedì scorso 430 famiglie e il Comune versano questa tassa spontanea alla società di vigilanza «Vedetta Due» che ogni notte, dalle 22,30 alle 5,30, spedisce in perlustrazione una macchina e due sceriffi. Gli sceriffi, come sulla tavola di un biliardo, vanno da una sponda all'altra del paese, rallentano davanti alle auto sospette, illuminano giardini, cancelli, serrature, passano e ripassano, marcano l'ora di ogni piccolo evento. In tre notti: nessun evento. Arrivando a Binago uno si aspetta di respirare paranoia, invece si trova circondato dal laborioso deserto della provincia ad alto reddito e piena occupazione: bar vuoti, Tir che caricano e scaricano, gente che sgomma, tutti pieni di appuntamenti a Beregazzo Configliato, a Castelnuovo Bozzente, secondo l'iperbolica toponomastica di queste parti, dove si semina soia, si commercia nel tessile e si raccoglie grana. La grana che attira i ladri. Notturnamente. «Notturnamente siamo stati assaltati 17 volte nel solo mese di aprile», sta per l'appunto spiegando il titolare del Comitato prò sceriffi, il quieto signor Antonio Ottaviano, 54 anni, ramo abbigliamento, perfettamente incastonato tra la vetrata e il giardino di casa. Ha occhi azzurri, capelli bianchi, pochissimi minuti a disposizione: «Ho un appuntamento d'affari». Racconta: «Siccome c'era la gente che ormai non dormiva più, ci siamo riuniti con il sindaco, abbiamo studiato la situazione. Poi abbiamo convocato i cittadini, tre assemblee con 3400 persone a sera. C'era chi proponeva le ronde. Chi voleva mettere gli allarmi dappertutto... Il nostro sindaco ha detto no alle ronde, no agli allarmi. Alla fine ci siamo inventati la soluzione di tutta la faccenda». La faccenda è questa. Con i furti negli appartamenti i cittadini di Binago ci hanno sempre convissuto. «E' fatale che suc¬ ceda, una volta o l'altra nella vita», dice filosofico. Ma verso marzo e specialmente nel maledetto aprile i furti sono raddoppiati. «Secondo noi ci sono bande che vengono da fuori, da Co¬ mo, da Milano... Hanno capito che qui era facile e si sono passati la voce. E' già stato in paese a chiedere?». In effetti non si parla d'altro. Ti raccontano al Bar Magic: «Al geometra Giovanni gli hanno smontato la porta blindata e ripulito l'argenteria. Al vetraio hanno soffiato i milioni dell'incasso». E poi: «Al sindaco di 01giate che però abita qui, gli hanno disattivato gli allarmi portandosi via un quadro del '700». E poi: «Tre volte sono entrati nelle case addormentando il marito e la moglie con il gas». E poi: «Quattro volte sono dovuti scappare giù dalla finestra perché hanno fatto rumore». E poi: «Un paio di volte hanno rubato persino di giorno». Polizia e carabinieri - ti dicono - fanno quello che possono. Ma per la verità non possono. Qui sull'altopiano Brianteo (pochi tossci, poca malavita, un po' di prostituzione) ci sono 9 Comuni sparpagliati, più o meno 40 mila abitanti: nessun commissariato di polizia e appena due stazioni di carabinieri. Totale: 15 uomini. «Noi mica ce l'abbiamo con loro, anzi massimo rispetto» dice pacatamente Alberto Pagani, che fa il sindaco da 8 anni («la nostra è una lista civica, né di destra, né di sinistra, ma di buon senso contadino»), guida il trattore, coltiva patate e ha passato un paio di mesi a spedire petizioni al prefetto di Como, nonché al ministero dell'Interno, nonché a Palazzo Chigi. «I leghisti - racconta - soffiavano per fare le ronde. Ma con le ronde sei fuori dalla legalità e primo o poi qualcuno si fa male... Così, visto che qualche soldo ce lo abbiamo e visto che la cassa del Comune è sana, 7 miliardi di bilancio, mai un passivo, abbiamo fatto da noi». Dicono che è un esperimento («Tra sei mesi verificheremo se ha funzionato o no»). Dicono che non hanno alcuna intenzione di fare i texani di Lombardia, con giustizia privata e pistoleri in azione. E' stato avertito il prefetto. Sono stati avvertiti i carabinieri. L'uno e gli altri «hanno confermato che siamo nella piena legalità». Dicono: «Guardi che tutti i paesi qui intorno sono in subbuglio per fare anche loro quello che facciamo noi». Che poi sarebbe: ricomprarsi il sonno. Pino Corrias «Siamo stati assaltati diciassette volte Qui nessuno più riusciva a dormire di notte per la paura» «Il nostro sindaco a detto no alle ronde Il Comune integra la spesa per pagare chi ci protegge» A lato un'immagine di Binago il paese che ha affittato due vigilantes contro i ladri In alto i Guardian Angels di Milano I SOLDI PER DIFENDERSI

Persone citate: Alberto Pagani, Antonio Ottaviano, Colletta, Pessina Anna, Pino Corrias