Quel buco di cinque giorni

Quel buco di cinque giorni Quel buco di cinque giorni IIfax sulla scarcerazione del boss «inevaso» nella procura siciliana PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Nei cinque giorni in cui il fax sulla sua scarcerazione a Parma giaceva «inevaso» nella procura generale di Palermo, Pasquale Cuntrera ha avuto tutto il tempo di fuggire dove preferiva. E' in Italia o all'estero, in una delle innumerevoli e quasi sempre insospettabili «basi» della multinazionale della droga che in quasi trent'anni di lavoro e delitto l'ex contadino di Siculiana aveva contribuito a far girare a mille? E' certo che nella fuga, ostacolata solo fino a un certo punto dalle sue gambe paralizzate (con i miliardi si può far molto), Cuntrera è accompagnato dalla moglie Antonia Caruana, appartenente all'altra temibile famiglia mafiosa di Siculiana. Il 5 maggio, poche ore prima che il boss uscisse dalla prigione di Parma, la moglie aveva ottenuto un colloquio con lui, indispensabile - a questo punto lo si può dire - per mettere a punto gli ultimi dettagli del piano di fuga. E marito e moglie si erano quindi incontrati in carcere. Quando i poliziotti, appena il «caso» è divampato, hanno bussato all'alloggio dei Cuntrera a Ostia, il lido di Roma, non hanno avuto risposta. I vicini di casa hanno dichiarato che la signora era assente già da alcuni giorni. Lo Sco, il Servizio centrale operativo della polizia, ha intensificato le ricerche che sono state estese all'estero anche attraverso l'Interpol e gli apparati investigativi ~""SpecialìMèti nella lotta ai trafficanti di stupefacenti nei vari Paesi. In questa complessa attività investigativa sono ancora una volta in prima fila i due superpoliziotti che nel 1992 più di ogni altro si occuparono dei fratelli Cuntrera quando furono fatti rimpatriare in Italia dal Venezuela. Sono Alessandro Panza e Antonio Manganelli, ora rispettivamente direttore dello Sco e questore di Palermo. Sin da quando è esplosa questa ennesima bomba, Panza ha messo le mani avanti: «Non c'è stato alcun pedinamento - ha detto - e come avremmo potuto visto che non sapevamo che era stato scarcerato?». Manganelli, dal suo ufficio in questura assicura: «Ci stiamo rimboccando le maniche e mi sembra scontato. Le indagini sono più mirate su alcuni obiettivi e in città, su cui, per ovvi motivi, non posso dire niente». Al momento Pasquale Cuntrera è stato inserito nell'elenco dei trenta latitanti più pericolosi, in testa a quello dei 500 attualmente ricercati in Italia. Antonio Ravidà

Persone citate: Alessandro Panza, Antonia Caruana, Antonio Manganelli, Antonio Ravidà, Cuntrera, Panza, Pasquale Cuntrera

Luoghi citati: Italia, Palermo, Parma, Roma, Siculiana, Venezuela