Il caso Delfino sarà trasferito ai giudici romani
Il caso Delfino sarà trasferito ai giudici romani Brescia: ci opporremo Il caso Delfino sarà trasferito ai giudici romani BRESCIA. Il generale Delfino ha vinto la sua prima battaglia. La più importante: da ieri non è più detenuto nel carcere militare di Peschiera del Garda e soprattutto non è più un indagato della procura di Brescia. D'ora in poi ad occuparsi di Francesco Delfino e del miliardo estorto ai Soffiantini sarà la procura di Roma, già competente per il sequestro di Giuseppe Soffiantini. Mentre il generale trascorrerà il resto della detenzione preventiva nella villa di Meina sul Lago Maggiore, la stessa casa usata come alibi per giustificare la richiesta di denaro all'imprenditore Giordano Alghisi. Così ha deciso ieri il tribunale del riesame di Brescia presieduto dal giudice Roberto Pallini che con una sentenza di 40 pagine ha dato partita vinta al generale accusato di concussione e ai suoi difensori, gli avvocati Raffaele Della Valie e Pierfrancesco Bruno. Colonnello A PAG. 13
Persone citate: Francesco Delfino, Giordano Alghisi, Giuseppe Soffiantini, Pierfrancesco Bruno, Raffaele Della Valie, Roberto Pallini, Soffiantini
Luoghi citati: Brescia, Meina, Peschiera Del Garda, Roma
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