Gontchar si ritrova in rosa

Gontchar si ritrova in rosa Giro d'Italia: una caduta spezza il gruppo e cambia la classifica Gontchar si ritrova in rosa Ziille è furioso: qualcuno cambi mestiere FORTE DEI MARMI DAL NOSTRO INVIATO Il concentratissimo svizzero Zùlle smette per un istante di concentrarsi e non è più maglia rosa. Cipollini continua a non vincere avendo aperto un conto con la jella. Bartoli è 2° in classifica a 9" dall'ucraino Gontchar che nel prologo di Nizza fu battuto da Zùlle per un capello. E Minali, specialista in sprint da pistoleros, vince una volata da fucilieri a tiro prolungato. E tutto questo in seguito a una furiosa battaglia? Macché, di battaglia neppure l'ombra. Una caduta a 3 km dal traguardo spezza il gruppo in due e ai confinati nel secondo troncone non resta che chinarsi sulla propria sfortuna. A terra ci sono Zucchi, lo spagnolo Ochoa, Leporatti e Brignoli. Zùlle e Rebellin che, invece di stare in testa come precedenti esperienze comandano, stanno nelle retrovie, svirgolano, s'invischiano davanti all'ostacolo e perdono il tram. Nelle posizioni avanzate, con Gontchar e Bartoh, contempliamo nientemeno che Pantani e Gotti e diciamo nientemeno perchè all'inizio dell'ultimo Tour, vero festival dei capitomboli, a forza di pedalare in coda non passavano giorno senza regalar minuti al nemico. Si capisce come Zùlle da rosa si sia trasformato in nero: «Sono nero perché se uno molla la maglia per colpa sua o per merito di chi gliela sfila, niente da ridire, ma in questo modo non ti va giù, in questo modo io mi arrabbio moltissimo. Bisogna saper stare in bicicletta e qui c'è gente che dovrebbe dedicarsi ad altri mestieri». Febee e sbalordito Gontchar: «Inimmaginabile che andasse a finire così. Sei primo, mi gridavano i compagni e siccome non avevo vinto la tappa mi è sembrato logico pensare che fossi primo in classifica. Io sono un cronoman, e volevo essere primo a Nizza. Il ritardo non mi dispiace e adesso mi difendo. Fino a quando? E chi lo sa. Non devo vincere il Giro, ma potrei volerlo vincere». Sergei viene dai paraggi di Cernobil e ogni volta che sente quel nome impallidisce: ha lasciato amici ridotti a brandel- li. Vive in Italia da tre anni: «A San Floriano di Marostica con mia moglie Maria, mia figlia Giuba, 6 an ■ ni, e a fine luglio avrò un maschio. Ah, dimenticavo: al crono mondiale di Lugano sono arrivato 3° a 3" da Zùlle». E ha vinto la crono di Cavalese, Giro '97: un tipo pericoloso. «E' uno di quelli che si preparano solo per il Giro, per un solo bersaglio - dice Zùlle -. Bisogna temerlo questo genere di persone». Bartoh si avvicina alla vetta della classifica a colpetti: meno 12", meno 10", adesso meno 9". Ma tra lui e l'ukraino c'è una differenza. Michele sgobba da mesi, ha fatto la campagna del Nord e ha sul pet¬ to la medaglia della Liegi-Bastogne-Liegi. La forma è ancora splendida e oggi il finale della quarta tappa gli propone una discesa da far rizzare i peli, una picchiata da Stukas versandosi nella quale (era il Giro del 1972; mamma, il tempo che è passato) l'acrobatico Zilioli portò a termine una della sue imprese più belle. Cipollini invece è a terra. Affranto racconta: «Mancavano sì e no 800 metri al traguardo e mi succede che per schivare Strazzer vado a sbattere contro la transenna. Non mi faccio male io, ma si fa male la pedivella, tutta rovinata. Addio sprint, addio successo da¬ vanti alla mia gente». Si gratta la testa, piano per non spettinarsi. C'è da grattarsi invece per l'ultimo allarme lanciato dall'Uci in materia di doping: una nuova sostanza circolerebbe tra i corridori e non risulterebbe ai controlli. Si tratta del Pcf, perfloro cloruro, che sortirebbe lo stesso effetto dei medicinali che alzano i valori dell'ematocrito. L'Associazione Corridori Professionisti, per salvaguardare l'immagine del ciclismo, fa però notare che non esistono elementi di riscontro tali da giustificare l'allarme. Gianni Ranieri ora di passaggio \Sr media kmh 41 2 IT .V .s «6 >2 3t r~ m o •— **> ^1 1 % 71,1 81,4 86^ 947 106,2114,9 124,2 138,3146,6 157,4 lòfi 180,8189,0 210,2 220^ 234,9 239,0 Sergei Gontchar brinda alla maglia rosa [API

Luoghi citati: Cavalese, Forte Dei Marmi, Italia, Lugano, Marostica, Nizza, San Floriano, Zùlle