Bnl, da Ina il primo sì di Luigi Grassia

Bnl, da Ina il primo sì Il PUNTO DEI MERCATI Bnl, da Ina il primo sì LA scadenza del 26, termine ultimo per la presentazione delle offerte vincolanti al Tesoro, si avvicina e pian piano si sciolgono i dubbi sul «nocciolo duro» della Bnl da privatizzare. La giornata di ieri dovrebbe aver emesso due verdetti (probabili, se non proprio ufficiali): l'Ina intende partecipare con una quota rilevante, mentre Banca Intesa non sembra più interessata. Da definire nei prossimi giorni le posizioni degli altri candidati: Imi, Monte dei Paschi di Siena, Credit e Banco de Bilbao. Il Tesoro controlla l'85,5 per cento delle azioni ordinarie Bnl; l'Inps ha un pacchetto dell'11,84% e quote minori sono di InaU e Ina; Il «nocciolo duro» che Ciampi vuole costituire dovrebbe essere composto da banche e istituti di assicurazioni che garantiscano solidità e continuità di gestione a una Bnl che camminerà sulle sue gambe, senza più la tutela pubblica. L'Ina ha tenuto ieri pomeriggio il suo consiglio d'amministrazione, dedicato innanzitutto all'esame del bilancio consolidato e poi alla Banca nazionale del lavoro. Su quest'ultimo tema è stata emessa una nota anodina in cui la compagnia annuncia di aver «demandato al comitato esecutivo la valutazione dell'offerta vincolante» al ministero del Tesoro, senza informare dell'orientamento prevalente. A dare lumi in proposito ha provveduto il presidente dell'Imi Sandro Molinari, che è anche membro dell'esecutivo Ina: lasciando la sede di via Sallustiana, ha detto che «il consiglio d'amministrazione è orientato favorevolmente». Molinari non ha voluto dare invece indicazioni sull'ammontare della partecipa- zione in Bnl che l'Ina chiederà al Tesoro: «Non domandatemi di percentuali. Ma sarà una quota rilevante». Quanto ai conti dell'Ina, l'Istituto assicurativo guidato da Sergio Siglienti ha chiuso il '97 con un utile lordo consolidato di 1.248 miliardi (+24,5% rispetto all'anno prima), un risultato netto di 574 miliardi (+13,6%) e un utile netto per azione di 143 lire (126 nel '96). I risultati saranno sottoposti all'assemblea il 9 e 10 giugno. La margherita di chi ci sarà e chi no nella nuova Bnl sembra aver perso il petalo di Banca Intesa (Ambroveneto più Cariplo): secondo quanto si appreso ieri, in via non ufficiale, l'istituto di Giovanni Bazoli non presenterà alcuna offerta. Domani sarà probabilmente l'Imi a discutere che posizione tenere. Giovedì si riunirà il cda del Monte dei Paschi, ancora presieduto da Luigi Spaventa (designato dal governo al vertice della Consob). Nessuna indicazione certa, infine, è finora giunta dal Credito italiano e dal Banco de Bilbao, che hanno tuttavia mostrato il loro interesse per Bnl. Comunque, i pretendenti alla privatizzazione dovranno correre da soli almeno fino al 26 maggio, termine ultimo per la presentazione delle offerte vincolanti. Solo successivamente si potrà parlare di aggregazioni o intese, a seconda della validità del progetto industriale. Una notizia non buona per Bnl è venuta ieri dalla società internazionale di valutazione Fitch Ibca, che ha annunciato di averne abbassato il rating sul debito. Luigi Grassia

Persone citate: Ciampi, Fitch, Luigi Spaventa, Molinari, Sandro Molinari, Sergio Siglienti

Luoghi citati: Banco De Bilbao, Siena