Demattè e Cimoli agli industriali «Treni in ritardo e troppo cari»

Demattè e Cimoli agli industriali «Treni in ritardo e troppo cari» Il vertice delle Fs ammonisce i produttori: rivediamo i patti Demattè e Cimoli agli industriali «Treni in ritardo e troppo cari» ROMA. I nuovi treni vengono consegnati in ritardo «per colpe non nostre», e potrebbero costare di meno. Il presidente delle Fs Claudio Demattè, insieme con l'amministratore delegato Gianfranco Cimoli, ammonisce i produttori e propone l'avvio «di una riflessione comune con i produttori, per migliorare il servizio e diminuire i costi: occorre un rapporto più stretto». Demattè e Cimoli hanno parlato, non a caso, in occasione della presentazione del Taf, il treno ad alta frequentazione, destinato ai pendolari. Consegnato con 18 mesi di ritardo, il Taf è un treno a due piani e 4 carrozze, di cui due motrici, lungo oltre 100 metri e dalla capacità di 850 passeggeri a pieno carico (475 seduti), per una velocità massima di 140 km/h. Costato 12 miliardi, è un prodotto della collaborazione tra Breda Ferroviaria, Ansaldo, Firema e Adtranz, costruito in Italia. Ne saranno ordinati 125. Altro argomento di stretta attualità, la divisione delle Fs. Le anticipazioni dei giornali hanno disegnato una scissione in 4 parti: è solo «una delle ipotesi che sono sul tavolo», ha commentato il presidente ed ha precisato che prevede «16 divisioni regionali, e non 20 società come è stato scritto». Dal primo luglio, ha confermato Cimoli, partirà la divisione tra l'infrastruttura e la gestione. A gennaio '99 saranno operative le tre divisioni: merci, locale e lunga percorrenza.

Persone citate: Ansaldo, Cimoli, Claudio Demattè, Demattè, Gianfranco Cimoli

Luoghi citati: Italia, Roma