Alt alla Bioinquisizione

Alt alla Bioinquisizione Regge: perché rifiuto l'etichetta di sorvegliato speciale Alt alla Bioinquisizione LA direttiva sulle biotecnologie recentemente approvata dal Parlamento europeo ha sollevato un vespaio di polemiche. Dario Fo protesta per la mancanza di informazione e accusa i biotecnologi di voler inserire il genoma umano nei maiali e viceversa. Non mi consta che il trasferimento di geni animali nell'uomo sia mai stato proposto, né se ne vede lo scopo. Al contrario, l'inserimento di frammenti minimi del Dna umano in altri esseri viventi, siano essi mammiferi o batteri, è un passo essenziale nella sintesi di biomolecole complesse quali l'insulina o l'angiostatina ed evita l'uso di prodotti animali che non sempre funzionano nell'organismo umano. Copiando dal genoma umano la sequenza che induce la sintesi della biomolecola in un batterio, si trasforma il batterio in un mini-impianto chimico di altissima efficienza che sopravvive solamente in ambiente controllato e non minaccia l'ambiente. Esistono anche bovini transgenici il cui latte contiene biomolecole di alto interesse ma che non per questo parlano. L'unica speranza per la cura di gravi malattie quali il cancro o l'Aids oppure di gravi malformazioni genetiche riposa sulla identificazione e sintesi in grandi quantità di biomolecole che giocano un ruolo essenziale nel metabolismo umano. Chi dissente ha il dovere morale inderogabile di suggerire alternative valide e serie, che non siano de¬ gli esorcismi o varianti della triaca, o le battute irresponsabili di Dario Fo. Altri ancora propongono la creazione di comitati di esperti in cui avrebbero un ruolo preminente relegando gli scienziati al ruolo di inquisiti. Non si tratta di comitati bensì di Bioinquisizioni in cerca di un nuovo Galileo. Rifiuto l'etichetta di sorvegliato speciale e sono persuaso che i problemi etici della scienza debbano essere affrontati attraverso un dialogo costruttivo e senza esclusioni o gerarchie preconcette. Le santimoniose esternazioni di tanta gente ben intenzionata a far pagare agli altri il prezzo delle sue idee sono dannose, oltre che ipocrite. L'ostilità verso le biotecnologie poggia su basi irrazionali ed è un aspetto particolare della reazione di rigetto verso la scienza che caratterizza certi settori dell'opinione pubblica. L'etichetta di «apprendista stregone», tratta da una famosa poesia di Goethe, continua ad esserci appiccicata assieme all'altra di «scienziati sacerdoti custodi del dogma». L'irrazionalità pone sotto accusa le vaccinazioni e l'energia nucleare. Gli omeopatici inglesi, si dice, hanno «dimostrato» che la spettacolare scomparsa della polio non è merito del vaccino Sabin ma conseguenza di un ciclo naturale di 3000 anni che, potenza del caso, si è concluso in perfetta sincronia con la campagna di vaccinazione. Anche il vaiolo, ora scomparso, aveva un ciclo sin¬ cronizzato, potenza del caso, con le vaccinazioni? Gli ambientalisti si oppongono con tenacia alla ceramizzazione e l'interramento delle scorie nucleari in siti privi d'acqua che riducono al minimo l'impatto ambientale. Come sola alternativa offrono il criterio vendicativo e rischioso dello stoccaggio delle scorie non trattate presso le stesse centrali nucleari che le hanno prodotte. La scelta tra nucleare e non deve farsi a monte, in fase di programmazione energetica, e in funzione dei criteri di sicurezza e del mercato e non alla fine del ciclo nucleare con effetti controproducenti. Il caso delle 2000 tonnellate di plutonio apparse sul mercato come conseguenza del trattato di antiproliferazione nucleare è emblematico. Il buon senso suggerirebbe di ridurle al più presto a scorie nei reattori nucleari ricavando energia. Tuttavia gli ambientalisti non riconoscono la liceità morale del reattore nucleare, e gli preferiscono lo stoccaggio, per i prossùni 100.000 anni, del plutonio, lo stesso stoccaggio che rifiutano per scorie infinitainente meno pericolose. L'eventualità per nulla remota che il plutonio cada in mano a irresponsabili nel prossimi secoli non li preoccupa, l'importante è che non alimenti la bestia nera del reattore e che si giunga in fretta al Medioevo prossimo venturo. Tullio Regge

Persone citate: Dario Fo, Goethe, Sabin, Tullio Regge