Ubano, applausi al boia sulla pubblica piazza

Ubano, applausi al boia sulla pubblica piazza MEDIO ORIENTE Ira la folla nel villaggio accanto al patibolo, anche un gruppo di oppositori della pena di morte Ubano, applausi al boia sulla pubblica piazza Due omicidi impiccati a pochi metri dalla casa delle due vittime BEIRUT NOSTRO SERVIZIO Settantamila vittime della guerra, dal 1975 al 1990, non sono state apparentemente sufficienti per rendere la morte in Libano qualcosa di disgustoso. I tribunali infatti continuano ad emettere condanne capitali. Del resto i giudici nelle loro sentenze non hanno margine di discrezionalità: una legge del 1994 priva gli autori di un omicidio intenzionale di qualsiasi beneficio per le eventuali circostanze attenuanti. Così chiunque sia colpevole di omicidio non ha chances di sfuggire al boia. Sono 14 dal 1994 le persone giustiziate nel Paese. Ieri mattina all'alba due omicidi sono stati impiccati sulla piazza del villaggio di Tabarja, 25 chilometri a Nord di Beirut, davanti ad una folla di 1500 persone, una parte delle quali ha applaudito il boia. La legge prescrive l'impiccagione pubblica perché la ritiene dotata di mag¬ giore capacità deterrente. L'esecuzione è stata eseguita ad una ventina di metri dalla casa dove i due avevano commesso un duplice omicidio. I due giustiziati sono un libanese di 25 anni, Wissam Nayef Issa, ed un apolide più giovane di un anno, Hassan Abou Jabal, che avevano ucciso per rapina un uomo, Charbel Sakim, e la sorella Marie, nel giugno del 1995. Alle prime luci dell'alba, il boia, vestito con una tunica bianca ed il viso coperto da un cappuccio, è salito con passo solenne sui gradini del patibolo. Mentre la folla raccolta sulla piazza osservava un silenzio impressionante. Subito dopo, circondati da agenti di polizia, sono apparsi i due condannati, entrambi vestiti con pantaloni neri e una maglietta bianca. Il boia è riuscito a passare la corda intorno al collo di Hassan Abou Jabal soltanto al terzo tentativo, poiché all'uomo terrorizzato si piegavano le gambe. Quando infine la botola si è aperta una parte degli spettatori ha applaudito. Scandendo anche il nome del presidente della Repubblica libanese, Elias Hraoui, che aveva rifiutato la grazia. Per un'ora molta gente ha stazionato davanti ai due corpi appesi per osservarne l'agonia. «Le due impiccaggioni - ha detto Antoinette, una vicina di casa dei due fratelli assassinati - non renderanno la vita alle vittime, ma serviranno di lezione». Ma Jeannette, una studentessa ventenne, ha gridato la sua indignazione: «E' uno spettacolo inumano: non si rimedia ad un crimine con un altro crimine». Erano una cinquantina i militanti di un gruppo contro la pena di morte che hanno manifestato vicino al patibolo dicendo: «Noi portiamo il lutto per le due vittime dell'omicidio, ma anche per i due assassini». Roger Gehchan I giustiziati avevano ucciso per rapina una coppia di fratelli Un'immagine dell'esecuzione ieri in Libano (foto ansai

Persone citate: Charbel Sakim, Elias Hraoui, Hassan Abou Jabal, Nayef, Roger Gehchan I

Luoghi citati: Beirut, Libano, Medio