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Il Congresso Il Congresso «Niente accordi con l'Europa» WASHINGTON. I promotori delle leggi sugli investimenti stranieri a Cuba, in Iran e in Libia hanno reagito negativamente all'accordo raggiunto ieri a Londra dall'amministrazione americana e dall'Unione europea. «Per me accettare l'intesa offerta dalla Ue significherebbe condonare il furto e la disonestà», ha dichiarato Jesse Helms, presidente della commissione Affari Esteri del Senato e «padre» della legge che prevede misure punitive contro le compagnie che operano a Cuba. Il senatore ha aggiunto che l'accordo consentirà alle società europee di investire in proprietà confiscate dal governo di Fidel Castro a cittadini statunitensi. Il suo portavoce, Mark Thiessen, ha sostanzialmente smentito quanto affermato da un alto funzionario dell'Amministrazione riguardo al fatto che Helms e Burton erano stati tenuti al corrente dell'andamento delle trattative con la Ue. E ha spiegato che il senatore aveva dato il suo benestare al negoziato soltanto «nella speranza che con un miracolo il presidente riuscisse a convincere la Ue ad appoggiare il divieto agli investimenti in proprietà rubate». «L'amministrazione non ha il potere di introdurre cambiamenti nella legge senza un'azione del Congresso. Quello che l'Unione europea ha offerto non interessa neanche un po' qui al Campidoglio»» ha tenuto a sottolineare Thiessen. John Williams, il portavoce di Dan Burton, l'altro promotore della legge su Cuba, ha da parte sua pre cisato che l'amnùnistrazione ha discusso con i due parlamentari del negoziato, ma «senza fornire molti dettagli» e che Burton non ha partecipato né direttamente né indirettamente alle trattative. Dm-a anche la reazione del senatore Alfonso D'Amato, artefice della legge su Iran e Libia: la decisione del presidente Clinton è «un errore» e «segnalerà ad altri che possono fare normalmente affari con l'Iran, malgrado l'Iran continui a cercare di ottenere armi di distruzione di massa e a patrocinare il terrorismo». Un funzionario dell'amministrazione ha spiegato che Clinton in base alla legge può rinunciare alle misure previste dall'«Iran and Libya Sanctions Act», mentre per la Heims-Burton servirà un emendamento del Congresso che il governo cercherà di ottenere in tempi rapidi. [Agi-Ap]
Persone citate: Alfonso D'amato, Clinton, Fidel Castro, Helms, Jesse Helms, John Williams, Mark Thiessen, Thiessen
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