Prodi: tibia e Iran? Merito mio

Prodi: tibia e Iran? Merito mio Prodi: tibia e Iran? Merito mio Un flirt con Fidel, e Fantozzi annuncia: presto all'Avana GINEVRA DAL NOSTRO INVIATO Nel grande atrio del Palazzo delle Nazioni il comandante Fidel Castro conversa con il capo dello Stato brasiliano Fernando Henrique Cardoso e Renato Ruggiero, direttore della Wto, l'Organizzazione mondiale del commercio. Appena fa il suo ingresso, il presidente del Consiglio Romano Prodi scorge il leader cubano. Si tuffa verso di lui e lo abbraccia a lungo, con calore. Da quel momento, alle 14,30 di ieri, Castro e Prodi parlano a lungo fra loro, si appartano, si cercano più volte, anche quando arriva attesissimo e festeggiato il presidente sudafricano Nelson Mandela. «Passo dopo passo - sussura Prodi a Castro, tentando di non farsi sentire - ci stiamo muovendo nella giusta direzione». E' un'allusione all'accordo di lunedì a Londra tra l'Unione europea e gli Stati Uniti, che hanno sospeso le sanzioni contro le imprese che investono a Cuba. In mattinata dal palco della Wto che celebra i cinquant'anni del Gatt, le prime intese commerciali internazionali, Castro ha bocciato l'accordo. Ma il mondo ormai sta cambiando, per Prodi. Anzi, per tutto il governo italiano. Prodi non ha nascosto a Castro - che lo ha invitato a Cuba - di sperare di poter compiere una visita. E Augusto Fantozzi, ministro del Commercio Estero, è pronto a fare da battistrada: «Presto andrò a Cuba con una missione di aziende itaUane». Ma che cosa vuol dire presto? «Dipende - risponde Fantozzi - dai diversi impegni; l'Istituto del commercio estero ha già aperto un ufficio all'Avana dove sono presenti alcune realtà regionali italiane». Il ministro non ha fissa- to la data della missione che chiuderebbe decenni di freddezza nei rapporti bilaterali, ma pensa di poterla abbinare a una visita nel Messico. E il motivo è subito detto: «In Messico afferma Fantozzi - c'è un grande interesse per la Fiat e la componentistica. Il ministro Herminio Bianco me ne ha parlato con attenzione, sperando in investimenti italiani. Appena possibile organizzeremo una delegazione e andremo in Messico». Le dichiarazioni del ministro sono rimbalzate a Londra dove si trova Cesare Romiti, presidente della Fiat. Romiti precisa che da parte del gruppo torinese non è stato avviato alcun progetto: «La Fiat - spiega - è già presente m Messico con la Teksid e la Marelh per il settore della componentistica, ma non c'è nessuna iniziativa in vista che possa essere intesa come l'avvio di una nuova attività». Con le celebrazioni della Wto si sono delineati strategie internazionali e rapporti bilaterali. E Cuba soprattutto tiene banco. Prodi resta molto abbottonato sullo scambio di idee avuto con Castro: «Ci siamo aggiornati su tanti argomenti», dice. Ma certo non è un caso che perfino durante la foto ufficiale di gruppo alla fine dei lavori, Prodi e Castro abbiano continuato a parlare a lungo incuranti dei flash. Un colpo di fulmine? «Ma no, ci conosciamo da tanto» risponde il presidente del Consiglio. E' un Prodi soddisfatto di sè quello che si muove nei corridoi della Wto, senza mai perdere di vista Fidel: «C'è stata un'inversione di tendenza importante nella politica delle sanzioni come strumento di regolazione dei rapporti internazionali». Ed è Prodi a far trapelare tramite i collaboratori che l'accordo Europa-Usa di Londra è stato allargato grazie a un'iniziativa dell'Italia alla Libia e al gasdotto iraniano in costruzione: in entrambi i casi niente più sanzioni. Domenica sera a Birmingham, dopo il G8 (il vertice dei Paesi industrializzati), Prodi ha sollecitato il presidente americano Bill Clinton a estendere l'accordo alla Libia e al gasdotto. Subito dopo si sono messi in contatto il sottosegretario Stuart Eizenstat e il segretario del ministero dep1' Esteri Umberto Vattani. E lunedì il prem . britannico Tony Blair ha annunciato l'estensione. Proprio Blair ieri a Ginevra ha osservato: «Dobbiamo estendere a tutti i Paesi i benefici della globalizzazione, creando ricchezza e occasione di lavoro, e affrontando anche i problemi dell'ambiente, dei diritti umani, dello sfruttamento dei minori». [r. ipp.] Augusto Fantozzi ministro del Commercio Estero: presto una missione all'Avana