«Ma il leader dell'Avana ha brindato alla Wto»

«Ma il leader dell'Avana ha brindato alla Wto» «Ma il leader dell'Avana ha brindato alla Wto» RENATO RUGGIERO GINEVRA DAL NOSTRO INVIATO E' un testimone d'eccezione, Renato Ruggiero, direttore generale della Wto, l'Organizzazione mondiale del commercio. Ruggiero è stato il punto di unione tra il democratico Bill Clinton, presidente degli Stati Uniti, la super potenza economica mondiale, e il comunista Fidel Castro, presidente di Cuba, la Cenerentola. E' stato Ruggiero a volere entrambi a Ginevra alle celebrazioni dei cinquant'anni del Gatt, L primi accordi sugli scambi internazionali. E' stato lui a-incontrarli a lungo in privato, a quattr'occhi. E li ha ascoltati pronunciare due discorsi molto diversi dalla tribuna. E allora, ambasciatore, che impressioni lei ricava dopo avere sentito sia Clinton che Castro? «Clinton ha fatto un discorso da Clinton, Castro un discorso da Castro. Mi aspettavo che si comportassero così». Non si aspettava quindi qualcosa di diverso? Magari più attenzione reciproca? «I personaggi sono quello che sono». Quindi le distanze fra gli Stati Uniti e Cuba restano invariate? «Non sono stati pronunciati discorsi bellicosi». Ne è proprio sicuro? «Qui a Ginevra sono state tracciate le linee per il futuro, per una sempre maggiore cooperazione fra i Paesi, per aprire ancora di più i mercati internazionali». E quali impressioni ha avuto nei colloqui di carattere privato? «Castro ha dato una grandissima importanza alle celebrazioni per i cinquant'anni del Gatt. Si è rammaricato che non siano stati presenti anche altri leader politici mondiali, anche se ne sono arrivati numerosi e qualificati». E del presidente americano cosa dice? «E' importante che Clinton abbia sollevato problemi veri per l'economia internaziona- le. Non si possono fare più politiche settoriali». Ma l'Europa teme che gli Usa non vogliano trattative commerciali globali per fare i loro interessi in singoli campi. Clinton vuole davvero un negoziato globale? «Quello che ha detto va in questa direzione». Dopo l'accordo di Londra sullo stop alle sanzioni a chi investe a Cuba, in Libia e Iran, si sta superando la politica degli embarghi? «Mi sembra che siano stati compiuti importanti passi in avanti». Che sono stati però bocciati da Castro. «Nessuno dispone ancora del testo dell'accordo di Londra. Ognuno ha parlato interpretando il proprio ruolo. Ognuno interpreta un pensiero politico che sostiene con convinzione». E la sua impressione personale sui due nemici di Ginevra? «Sono due grossissimi personaggi, lo sappiamo tutti». Ma Ginevra ha offerto un contributo alla distensione internazionale? «Il problema non è rappresentato dall'accoppiata Clinton-Castro. A Ginevra sono state vissute ore molto positive. E non posso non far notare che, alla fine del pranzo ufficiale, Castro ha fatto un brindisi alla Wto. La globalizzazione dell'economia non è attaccata da nessuno. Ma il mondo è impreparato ad affrontarla anche se è interdipendente». Clinton ha notato che la globalizzazione non è una scelta, è un dato di fatto. «Esatto. Ma dobbiamo essere consapevoli di tutte le evoluzioni. Oggi il pianeta non è più diviso in due come si presentava una volta, tuttavia il percorso che tutti dobbiamo compiere è incerto». Perché? «Il problema è come si gestisce la globalizzazione dell'economia, con quali strumenti, con quali istituzioni». E come valuta il benvenuto che è stato dato dal leader cubano all'Euro? «E' un passo importante anche questo. Dobbiamo renderci conto che l'Euro è già una moneta popolare nei circoli politici». [r. ipp.l «Non ha attaccato la globalizzazione Da Fidel e da Clinton non mi aspettavo discorsi diversi Hanno interpretato il proprio ruolo» L'ambasciatore Renato Ruggiero direttore generale della Wto, l'Organizzazione mondiale del Commercio, con Bill Clinton