Addis Abeba; «L'Eritrea ci attacca, è guerra» di E. St.

Addis Abeba; «L'Eritrea ci attacca, è guerra» €ORNO D'AFRICA L'Etiopia chiede il ritiro dalla regione di Bademme: «E' nostra, lo provano le mappe coloniali italiane» Addis Abeba; «L'Eritrea ci attacca, è guerra» Non decolla la mediazione americana nella crisi del Tigrai ADDIS ABEBA. Pare sul punto di precipitare la situazione nel Corno d'Africa. La tensione tra Etiopia ed Eritrea è altissima. L'Eritrea ha scatenato una «guerra d'aggressione» contro l'Etiopia, ha dichiarato ieri il ministro degli Esteri etiopico Seyum Mesfin. Il ministro degli Esteri ha ribadito, nel corso di un incontro con i membri del corpo diplomatico accreditati ad Addis Abeba, la richiesta del «ritiro incondizionato» delle truppe eritree dalla zona contesa di Bademme, al confine tra Etiopia ed Eritrea e teatro la settimana scorsa di combattimenti, subordinando al ritiro l'ipotesi di negoziati. In un lungo comunicato diffuso dopo l'incontro, il ministro degli Esteri etiopico ha inoltre accusato l'Eritrea di aver ammassato nella zona di Bademme almeno 20.000 uomini, appoggiati da due brigate corazzate. Il ministro ha quindi riconosciuto che parte della frontiera tra Etiopia ed Eritrea (dopo l'indipendenza di cruest'ultima, sancita dal referendum d'autodeterminazione del 24 maggio 1993) resta ancora da demarcare, ma ha aggiunto che la zona di Bademme sarebbe stata invece inclusa in territorio etiopico già nelle mappe italiane del¬ l'epoca coloniale. Alla richiesta etiopica di «ritiro incondizionato», il governo eritreo contrappone quella del «ritiro simultaneo» delle truppe dei due Paesi schierate nella zona di frontiera contesa. Secondo fonti informate ad Addis Abeba, nuovi movimenti di truppe sarebbero stati frattanto segnalati da entrambe le parti lungo la frontiera tra Etiopia ed Eritrea, anche in zone molto distanti da quella di Bademme. Il tentativo di mediazione degli Stati Uniti per una soluzione negoziale della crisi tra Etiopia ed Eritrea non ha fatto registrare nelle ultime 24 ore alcun progresso. Lo hanno reso noto ieri fonti informate ad Addis Abeba. Le fonti hanno riferito che il presidente eritreo Isaias Afeworki avrebbe manifestato al sottosegretario di stato Usa per l'Africa, Susan Rice, la sua intenzione di sospendere il negoziato a distanza con Addis Abeba, a causa di dichiarazioni - considerate «bellicose» - delle autorità del Tigrai. Al tentativo di mediazione della signora Rice, rientrata ieri ad Addis Abeba dall'Asinara, si affiancano intanto quelli del presidente di Gibuti, Hassan Gouled Haptidon, e del vice presidente ruandese Paul Kagame. [e. st.]

Persone citate: Hassan Gouled Haptidon, Isaias Afeworki, Mesfin, Paul Kagame, Rice, Susan Rice