CAVILLI E BUCHI NERI di Giovanni Bianconi

CAVILLI E BUCHI NERI CAVILLI E BUCHI NERI AROMA LLA fine salterà fuori che è tutta colpa di un computer. Per legge infatti, quando scarcera un detenuto, la Suprema Corte di Cassazione deve dare «immediata comunicazione» al «servizio informatico istituito con decreto del ministro di Grazia e giustizia». Probabilmente l'avranno fatto pure per la liberazione di Pasquale Cuntrera, il boss di Siculiana accusato di gestire il traffico di droga tra la Sicilia e l'America e condannato a 21 anni di galera. Solo che i computer non parlano, e comunque nessuno è andato a guardare dentro quella macchina. Risultato: per quasi una settimana la polizia non ha saputo che Pasquale Cuntrera non era più in carcere, lasciandogli tutto il tempo di darsi alla latitanza. Poi si discuterà del calcolo dei giorni: andava davvero scarcerato, Cuntrera, oppure la Corte di Cassazione ha sbagliato i conti di qualche giorno? Quasi certamente, computer e computo delle date entreranno nel balletto degli scaricabarile di fronte alla nuova beffa, anzi del nuovo «schiaffo» subito dalla legge. Dopo Gelli, Cuntrera; e dopo Cuntrera, i due sequestratori di Orgosolo. Giovanni Bianconi CONTINUA A PAG. 3 PRIMA COLONNA

Persone citate: Cuntrera, Gelli, Pasquale Cuntrera

Luoghi citati: America, Orgosolo, Sicilia, Siculiana